Insigne, 11 metri di rabbia
poi l'abbraccio con Osimhen

Insigne, 11 metri di rabbia poi l'abbraccio con Osimhen
di Bruno Majorano
Lunedì 18 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 19:17
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Undici metri di amarezza. Terzo rigore sbagliato dall'inizio del campionato per il capitano, che contro il Torino si è fatto ipnotizzare da Milinkovic-Savic e lasciando tutto lo stadio Maradona col fiato sospeso. L'urlo di gioia è rimasto strozzato in gola, sostituito da quello di rabbia per l'errore. Ma attenzione, questa volta la risposta da parte del popolo azzurro all'errore di Lorenzo non è stata fischi e contestazioni, ma un lungo, lunghissimo applauso che ha coinvolto anche i compagni in panchina. Una sorta di grande abbraccio capace ci rincuorare (per quanto possibile) il capitano del Napoli dopo l'errore dagli undici metri. In stagione aveva già sbagliato altre due volte: contro il Venezia (alla prima di campionato) e contro la Fiorentina, proprio prima della sosta.

In entrambi i casi, però, l'errore era stato medicato dai gol: quello sul secondo penalty contro il Venezia, e quello di Lozano sulla ribattuta di Dragowski a Firenze. Insomma, errori indolori sul momento, mentre stavolta il rischio di tornare a casa con un solo punto è stato alto. Poi ci ha pensato Osimhen a togliere ogni dubbio e infatti l'abbraccio tra i due dopo il gol vuol dire tanto. 

Lorenzo è il capitano di questa squadra e sa che anche se non è lui a buttarla dentro, deve tenere unito il gruppo. Con Victor, poi, il rapporto è speciale: in campo e fuori. Si cercano, si trovano e soprattutto sorridono. Sempre.

Ecco, il sorriso. Quello proprio non c'era al momento del cambio. Niente di personale nei confronti di Spalletti, anche perché l'allenatore del Napoli non perde mai l'occasione per coccolare il suo capitano. Il muso lungo - fisiologico dopo l'errore - era tutto per la prestazione. Lorenzo vuole sempre dare il massimo e aiutare la squadra a centrare la vittoria, e stavolta quel rigore sbagliato avrebbe rischiato di far saltare tutti i piani.

Un attimo di abbattimento, ma poi Insigne si è subito messo in panchina a fare il capitano-allenatore, lì in prima linea a sostenere i compagni, a spingerli alla caccia di un gol decisivo per prolungare la striscia positiva del Napoli che ora si è portato a 8 vittorie consecutive.

«L'importante non è cadere ma sapersi rialzare. Grande vittoria sofferta e voluta da tutti noi insieme a voi grazie Napoli», ha scritto su Instagram Lorenzo due ore dopo l'ottava vittoria degli azzurri in campionato.

 

Un grande abbraccio lo ha ricevuto poi dai compagni al rientro negli spogliatoi, perché nessuno era intenzionato a gettargli addosso la croce, anzi. Spalletti ha costruito un gruppo unito, coeso, forte come il cemento, che sa rialzarsi anche nei momenti difficili, grazie al contributo da parte di tutti. Ok l'errore, ma il ruolo di Lorenzo nel Napoli non si tocca. Lo ha ribadito anche Spalletti (che lo ha confermato come rigorista anche per il futuro, nelle interviste post partita) nello spogliatoio e lo hanno condiviso tutti i giocatori, tutti insieme. Al momento dell'uscita dal campo ha dato un calcio a una bottiglietta e non appena si è seduto in panchina Ghoulam è stato il primo ad abbracciarlo.

Inevitabile pensare immediatamente alla situazione contrattuale di Lorenzo, il suo accordo con il Napoli scadrà alla fine della stagione. Ma Insigne ha sempre ripetuto che le cose extra campo non hanno effetti sulle sue prestazioni e adesso non vede l'ora che arrivi la prossima gara per potersi rifare a modo suo: prestazione e gol, ovvero il suo pane quotidiano.

Poi si penserà al futuro, in attesa che si risolva la questione legata al suo rinnovo di contratto: ma ci lavoreranno De Laurentiis, Giuntoli e l'agente di Lorenzo, Vincenzo Pisacane. 

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