Kepa al Napoli, ballano 5 milioni:
il piano B si chiama Mignolet

Kepa al Napoli, ballano 5 milioni: il piano B si chiama Mignolet
di Pino Taormina
Mercoledì 3 Agosto 2022, 07:00 - Ultimo agg. 4 Agosto, 07:21
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Inviato a Castel di Sangro 

Il sogno è quello di fare un doppio colpo già in queste ore. Perché se è vero che le possibilità di vedere Simeone in azzurro sono alte, è altrettanto vero che il Napoli spinge sull'acceleratore per convincere il Chelsea ad accettare le condizioni per il prestito secco di Kepa. Ma occhio: perché ieri c'è stata un'altra chiamata dal Belgio, perché sul piatto c'è sempre Simon Mignolet, portiere del Bruges con un passato anche al Liverpool. Il cerchio si sta chiudendo? Non così rapidamente. Arturo Canales, manager di Kepa, da ieri è a Milano ma non ha incontrato i dirigenti azzurri che sono qui a Castel di Sangro. Chelsea e Napoli stanno discutendo su una serie di bonus che non rendono immediato il semaforo verde all'operazione: i Blues vogliono una serie di premi, legate al piazzamento tra le prime quattro della serie A (3 milioni di euro) e il passaggio agli ottavi di Champions (altri 2,5 milioni). Alla fine, dunque, l'affare Kepa - tra quota di ingaggio (2,5 milioni) e il costo del prestito (3 milioni) - potrebbe arrivare a costare al Napoli quasi 11 milioni di euro. Certo, una batteria di bonus davvero beneauguranti ma che farebbero lievitare troppo il costo del prestito effettivo. Da qui la riflessione. Motivo per cui si sondano altre piste: Mignolet è il primo della lista B, ma poi anche Navas del Paris St.Germain e Trapp dell'Eintracht.

Il Napoli ha preso atto che sul fronte rinnovo, la trattativa con Alex Meret è congelata. Ma la posizione del club azzurro non cambia: se Meret vuole andare via deve portare una offerta. E la valutazione attuale del friulano non è inferiore a 15 milioni di euro. Solo voci di interessamento, ma offerte non sono arrivate. Dunque, al momento, Meret resta al Napoli, sia pure piuttosto stordito dal clima che si respira attorno a lui. Non è escluso che possa essere raggiunto nei prossimi giorni dal suo agente Pastorello per fare il punto della situazione. Capitolo Giovanni Simeone: la proposta è stata fatta e accettata a luglio: 15,5 milioni di euro più 1,5 di bonus e il Verona ha aperto il lucchetto del Cholito in direzione-Napoli. L'attaccante di riserva è un'altra priorità, perché Osimhen con i suoi alti e bassi rischia di mandare per l'aria tutti i programmi della stagione. E senza Mertens, con Petagna in partenza e i giovani come Gaetano che alla fine andranno via in prestito, serve come il pane, il bomber che possa dare il cambio al nigeriano.

Per caratteristiche, il Cholito sembra davvero l'alter-ego di Osimehn, motivo per cui la scelta è caduta su di lui.

Più passano le ore, più Fabian e Zielinski diventano intoccabili. Per Fabian, si sono aperte le porte di un rinnovo che qualche giorni fa sembrava in alto mare. Gli agenti hanno dato la disponibilità a prolungare, c'è una prima offerta e i segnali sono di ritrovata distensione. Questo non vuol dire che la firma sul contratto arriverà entro pochi giorni, ma almeno è l'inizio di una fase di negoziazione. In ballo anche una clausola rescissoria che dovrebbe aggirarsi attorno ai 30 milioni di euro e che potrebbe essere valida solo per la Spagna (il ritorno in Liga resta il sogno nel cassetto di Ruiz). E Zielinski? Il West Ham ha proposto un ingaggio al ribasso e neppure il Napoli è mai stato convinto dell'offerta inglese. Il tempo stringe ed evidente che si inizia a far fatica a trovare un eventuale sostituto. Lo stesso Sassuolo, per esempio, ha lasciato intendere che gli eventuali pretendenti di Raspadori devono fare alla svelta. 

 

Sì, l'ad Carnevali è stato chiaro con il ds Giuntoli: se arriva l'assegno da 35 milioni di euro, Giacomo Raspadori è vostro. Tullio Tinti, manager della stellina, ha chiuso con un quinquennale da 2,5 milioni di euro (al Sassuolo prendeva 700 mila euro) e in queste ore si è travestito da intermediario tra Napoli e Sassuolo, ma senza esagerare. Non ci sono aut aut agli emiliani. Ma De Laurentiis ritiene il prezzo esagerato, anche se sul tavolo ci sono alcune formule per diluire i pagamenti in tre anni. Spalletti dice che sarebbe un grande investimento. Ma intanto, in questa situazione di stallo, si sono tuffati Juventus e, ieri, anche il Borussia Dortmund, che ha già tentato il primo assalto a Simeone che il Verona ha respinto. L'irruzione (facilmente prevedibile) di Juventus e pure del Borussia rischia di mandare all'aria la trattativa per Raspadori che comunque è andata vicinissima alla conclusione. Il Bayern Monaco si è mosso tardi per Osimhen: discorso rinviato alla prossima estate, il Napoli adesso non lo cede più. Nessuna notizia sul fronte Politano mentre Solbakken dovrebbe essere il primo colpo del 2023: è da tempo che il Napoli è in vantaggio sulla Roma, l'operazione non è conclusa ma le perplessità sulla condizioni fisiche sono state superate dalla visita medica a Villa Stuart. 

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