Leicester-Napoli, Osimhen è tornato:
«Darò l'anima per questa maglia»

Leicester-Napoli, Osimhen è tornato: «Darò l'anima per questa maglia»
di Pino Taormina
Venerdì 17 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 19:13
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È tornato il tiranno del gol. Ha inseguito a lungo la sua notte magica in Europa. E d'un colpo di reti ne ha trovate ben due. La sua prima doppietta in Europa League con il Napoli, i primi gol con Spalletti allenatore. «Dobbiamo fare un passo alla volta, sono contento per la mia prestazione e per la rimonta. Abbiamo giocato da squadra, abbiamo avuto una grande reazione», dice mister Victor, bello di notte come mai prima di ieri sera. Un pallonetto e un colpo di testa con uno stacco di almeno 60 centimetri visto che è arrivato - dicono le statistiche - a circa 2 metri e mezzo di altezza. Un balzo gigantesco che ha consentito al Napoli di acciuffare il Leicester. Con merito. «Voglio dare tutto per il Napoli, hanno sempre creduto in meno. Spero di non avere altri infortuni, io voglio continuare così ed è bello iniziare con questa doppietta», racconta ancora Osimhen. Una super rimonta e mister 80 milioni cancella anche il rosso con il Venezia che gli è costato la ramanzina del suo allenatore. A Leicester si prende tutto: aveva fatto due gol in Champions con il Lille in carriera, di gol ne fa due in 90 minuti con il Napoli. Un pallonetto e un colpo di testa. Il talento di mister Victor è racchiuso in questi gesti da campione pure. Un talento che ha stregato De Laurentiis un anno e mezzo fa e lo ha convinto a sborsare la cifra più alta mai pagata per un calciatore. 

Sembrano tutti ipnotizzati dal faro nigeriano. Eppure qui non volevano che venisse, per la storia della quarantena perché arrivava dalla Nigeria che era in lista rossa per il Covid. Ci ha pensato l'Uefa a convincere il governo di Londra a concedere la deroga. E lui ha ringraziato. Una gara super. È come se l'onda del gioco si rovesciasse per forza d'inerzia o per forza bruta addosso al campione che rende logica, esattissima questa potenza. Lui, Osimhen è una fossa delle Marianne che inabissa qualunque cosa gli capiti nei radar (attira palloni, affoga avversari come in occasione del colpo di testa), è una calamita umana. La sua doppietta è fatale. «Dobbiamo raggiungere gli obiettivi, un passo alla volta. È una buona prestazione ma dobbiamo continuare a lavorare», conclude il bomber nigeriano. Chi doveva segnare se non lui? Li ha meritati quei gol visto l'impegno e la baldanza con cui ha lottato e combattuto su ogni pallone fin dall'inizio.

E meno male che la rete che sembrava perduta è arrivata (con gli interessi) perché da quando è qui al Napoli in Europa Victor aveva sempre fatto cilecca nelle sue (poche) notti europee. Alla fine i gol sono arrivati. Il punto è che Osimhen andava a caccia anche delle sue prima gioie con Spalletti allenatore anche perché, prima di sbloccarsi, l'ultima volta che ha festeggiato è stato a La Spezia, a maggio. E da allora erano passate sette partite. Certo, una non l'ha giocata perché squalificato, un'altra (quella con il Venezia) l'ha giocato solo un pezzo perché poi è stato espulso dal campo dell'arbitro Aureliano. Eppure, neppure in queste prime settimane è mai sembrato in crisi. Sempre a fare un grande movimento, anche altruista (come in occasione dell'assist per Zielinski), cosa che con Gattuso non succedeva spesso. 

 

Così alto e in certe movenze persino sgraziato. Come in occasione del primo gol quando è sembrato lasciarsi andare in un balletto pieno di contorsioni. Ma la seconda rete, quel balzo a sovrastare tutti, è un'altra magia atletica. Come la corsa sotto i 300 tifosi del Napoli che occupavano il settore ospiti. Già, perché per Osimhen sono i primi gol napoletani con i tifosi sugli spalti. A suo agio non solo dentro l'area, dove ha firmato ieri sera un gol meraviglioso per tecnica e controllo del corpo: aveva una grande voglia di aggiungere alla collana una perlina, si vedeva da come correva e sgomitava. E alla fine la sua conclusione ha premiato il coraggio. In ogni caso, ha mostrato Osimhen tutta la sua voglia di essere protagonista, ha fatto rivedere i movimenti che hanno stregato De Laurentiis: in area è tornato a essere una sentenza. In Europa di gol ne aveva fatti appena due nella sua carriera, prima di ieri: era al Lille, in Champions e fece gol al Chelsea prima e poi anche al Valencia. E anche lo scorso anno, di gol in Europa League non ne ha fatti, nonostante le tre presenze. No, l'Europa finalmente gli regala due sorrisi. A Leicester tutti hanno atteso un suo squillo. E ne sono arrivati due. Ora sono tutti pazzi di Osimhen, il tiranno del gol. Con lui senza infortuni, il destino della scorsa stagione sarebbe stato profondamente differente.

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