Mazzarri, Napoli avanti tutta: primo giorno di allenamenti a Castel Volturno

C'è De Laurentiis con tutta la dirigenza al completo

Walter Mazzarri a Castel Volturno
Walter Mazzarri a Castel Volturno
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 16 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:04
4 Minuti di Lettura

Walter Mazzarri ha un compito: vuole subito dimostrare di non essere un allenatore di cartone. Sette mesi di contratto lo rendono fragile al cospetto della squadra che non è di cartone ma spesso è sembrata di cartapesta. C'è De Laurentiis nel primo giorno di Walterone al centro di Castel Volturno: non può farne a meno, è più forte di lui. Gli mostra il centro tecnico, le tante novità rispetto a dieci anni fa quando Mazzarri rinunciò a un contratto in bianco pur di cambiare aria. Acqua passata. Ora è qui. Grida. «Palla». Subito. C'è un sole che sembra primavera, altro che autunno. Mazzarri si presenta. Ha una cartelletta con gli appunti: spiega rapidamente cosa farà. E poco importa che più di mezza rosa non c'è e neppure Osimhen è presente perché ha l'influenza. Prende informazione sugli infortunati e storce il naso quando capisce che Mario Rui sarà out almeno un mese per la botta all'adduttore (Meret, invece, è recuperabile per l'Atalanta). Piazza i giocatori attorno a sé e dopo il veloce discorso di saluto chiama, per l'appunto, «palla». Subito. Divertiamoci, e lavoriamo immediatamente sulla tattica. Quattro-tre-tre: non bada alle assenze, l'impianto c'è e si può osare. Mazzarri si presenta così, col fischietto immancabile, in tuta bianca e dopo dieci minuti si arrabbia anche con i ragazzini della Primavera che non svolgono bene i compiti tattici.

Ogni giorno vissuto in questi da De Laurentiis a voler dimostrare che non è stato lo scudetto di Spalletti e Giuntoli è servito per arrivare a ieri: l'esonero di Garcia, il ritorno di Mazzarri, tutti i dirigenti (familiari compresi, da Valentina ed Edo a Sinicropi) di nuovo tutti sull'attenti e in silenzio nel centro tecnico ad ascoltarlo. Aurelio De Laurentiis non pensa di dover lasciare il centro sportivo, non crede che il malato sia guarito.

Vuole vedere Mazzarri all'opera: segue l'allenamento con i pochissimi big presente, vede la grinta del tecnico che vuole squadra corta, distanze da mantenere. Confida di aver fatto la cosa giusta. Simeone, Natan, Juan Jesus, Gaetano, Zanoli e pochi altri: mancano i titolari. Tradotto: giusto un assaggio di infarinatura tattica e via. Con Mazzarri che si mette anche a fare due tiri. Normale. Ma intanto si porterà avanti nel lavoro in questi giorni, con una serie di colloqui individuali con i calciatori allo scopo di conoscerli meglio e per scambiare opinioni. Ma quello che voleva sapere lo ha chiesto al team manager Santoro, il suo vero Caronte in questa fase: è lui l'uomo che racconta quello che non ha funzionato con Garcia.

Video

Serve la Champions a fine anno. E si sa. E serve una sterzata decisa: Walterone è qui per questo. Gli strappi col passato, quello recente targato Garcia devono essere rapidi, così chiede il patron. De Laurentiis e Mazzarri si chiudono in un ufficio a parlare a lungo, anche dopo l'allenamento: i due arrivano quasi insieme al campo. De Laurentiis ha ancora la convinzione che il suo unico errore in questa estate sia stato quello di affidare la squadra dello scudetto a Garcia. È il massimo mea culpa che riesce a fare. Insomma, ha trovato una specie di capro espiatorio. Nessuno attorno a lui ha la forza di fargli notare il corollario di errori commessi dal 4 giugno in poi e consigliare la strada giusta. De Laurentiis ha con Mazzarri un rapporto diretto, schietto: la Champions va conquistata per tutta una serie di motivi evidenti, economici e di prestigio. Come gli ottavi di finale che sono distanti appena un punto. Mazzarri lo sa e lavorerà su questo. Non a caso, si prepara a dire ai suoi quello che è il suo motto di allora: «Dovete dare tutti il 200 per cento. Sempre». Perché nulla è perduto ma bisogna andare veloci, scattanti, ficcanti, incisivi e assolutamente verticali, dritti al punto. Un lavoro importante spetta al preparatore Pondrelli che deve lavorare per sistemare la preparazione atletica che ha provocato, in questi mesi, troppi guai muscolari. Va cambiato passo. Ma senza brusche variazioni. Anche perché si rischiano altri incidenti. In ogni caso, uno dei nodi di queste ore è proprio il cambio di preparazione che il nuovo staff sta per fare: cambia l'intensità degli allenamenti. E i pochi superstiti di ieri ne hanno anche già preso consapevolezza. Oggi c'è una partitella che aveva già organizzato Garcia: contro la Juve Stabia. Mazzarri l'ha confermata. Ovviamente a porte chiuse. All'ingresso del centro tecnico, grande freddezza per il primo giorno di Mazzarri: tanti giornalisti, ma solo una decina di tifosi. Un segnale, non proprio bello. Ma in questa faccenda, è il male minore. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA