Dell'immediato post partita di Napoli-Union Berlino, un'altra grigia prestazione dei campioni d'Italia e un'altra gara non vinta al Maradona, c'è una cosa su cui riflettere perchè fa male: il silenzio dello stadio. Né fischi di protesta, come era accaduto dopo la sconfitta contro la Fiorentina e alla fine del primo tempo contro il Milan (0-2), né applausi di sostegno, visto che la qualificazione Champions - a dispetto del pareggino coi tedeschi - è vicina. C'è da riflettere perché l'indifferenza è più rischiosa del dissenso ed ecco perché fa male.
A poco più di sette mesi dall'ultima delle tante e meritate feste per lo scudetto firmato Spalletti c'è qualcosa che stona nel rapporto tra la tifoseria e la squadra. È come se gli appassionati fan azzurri si stessero “arrendendo” all'idea di una stagione tra alti e bassi. La posizione di classifica non è negativa perché il quarto posto consente di accedere alla zona Champions, da sempre primario obiettivo di Aurelio De Laurentiis, però pesa il distacco già di 7 punti rispetto all'Inter capolista. Recuperabile, secondo il parere di Rudi Garcia e degli azzurri, espresso dopo la vittoria a Salerno.
In altri tempi, dopo quel pareggio, si sarebbe scatenata la contestazione dei gruppi delle curve. Ma da tempo non hanno più nel loro mirino De Laurentiis o l'allenatore di turno grazie ala pace siglata con il presidente in aprile, peraltro pochi giorni dopo la rissa che scoppiò tra due fazioni in Curva B prima della partita Napoli-Milan di campionato e l'apertura di un'inchiesta sui gruppi ultrà da parte della Procura della Repubblica. Non sono loro, i gruppi che per anni hanno contestato De Laurentiis a prescindere con cori e striscioni pesanti affissi in città e che adeso ne condividono le scelte, a far variare l'umore del Maradona, questo è certo. Ecco perché l'atteggiamento complessivo della platea azzurra deve far rfilettere Garcia e spingerlo anche per questa ragione a trovare una soluzione ai problemi che affliggono la squadra. Il senso di smarrimento dei tifosi è la peggiore delle sconfitte.