De Laurentiis e Garcia, vertice di un'ora dopo il pari in Champions

Nuovo blitz del patron a Castel Volturno per la resa dei conti

Aurelio De Laurentiis mercoledì in tribuna
Aurelio De Laurentiis mercoledì in tribuna
di Eugenio Marotta
Venerdì 10 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 17:00
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Tutti a rapporto. Tutti gli uomini del presidente convocati a Castel Volturno. No, non è il celebre film sul Watergate che portò alle dimissioni del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. E neppure in questo caso si arriverà a qualcosa del genere. La riunione di ieri, voluta da Aurelio De Laurentiis in persona con i suoi più stretti dipendenti, non porterà dimissioni e nessun ribaltone in panchina. Almeno per il momento. Ma il patron ha voluto comunque avere spiegazioni, chiarimenti e delucidazioni sul momento che sta attraversando il suo Napoli. 

DeLa si è presentato a Castel Volturno in tarda mattinata: ha seguito l'allenamento della squadra diretto da Rudi Garcia e poi ha convocato l'allenatore francese e buona parte dello staff tecnico nel suo ufficio. Proprio in quelle quattro mura che da settimane sono diventate un po' la sua seconda casa, avendo trasferito buona parte dei suoi affari nel quartier generale azzurro proprio per essere più vicino alla squadra come aveva promesso dopo il ko con la Fiorentina che aveva aperto la prima vera crisi. Detto, fatto. Galeotto è stato il pareggio di mercoledì sera contro l'Union Berlino al Maradona che ha fatto slittare l'ipoteca sulla qualificazione agli ottavi di Champions e lasciato tanto amaro in bocca in casa azzurra. Oltre ad avere perso un bel po' di soldini per la mancata vittoria. De Laurentiis aveva lasciato l'impianto di Fuorigrotta rabbuiato non solo per il pareggio ma anche per alcune scelte (tra cui pare anche i cambi tardivi) ed un atteggiamento della squadra che non lo avevano affatto convinto. E chissà che non abbia subito chiesto ragioni proprio a Garcia. ADL in ogni caso è rimasto a Napoli. Del resto la notte porta consiglio e il patron ha atteso 12 ore prima di convocare il suo stato maggiore per vederci chiaro. All'incontro, infatti, non era presente soltanto Garcia, ma anche il direttore sportivo Mauro Meluso ed il capo dell'area scouting Maurizio Micheli tra gli altri. 

Il vertice è durato circa un'ora. Sbollita la rabbia della sera prima i toni sono stati pacati ma fermi. Si parla di un incontro costruttivo, ma naturalmente come sempre capita in questi casi poi sono sempre i risultati a fare la differenza. Nessuno del resto poteva dirsi sereno per il mancato successo nella sfida di Champions contro la cenerentola del girone (che fino a mercoledì sera era reduce da due mesi horror conditi da 12 sconfitte di fila). La partita con l'Union è stata analizzata al microscopio dai presenti. In primis da Rudi Garcia.

L'allenatore del resto lo aveva fatto qualche ora prima con la squadra, analizzando pregi e difetti della sfida con i tedeschi al videotape in cui aveva rimarcato come fosse stato da «polli» subire la rete del pareggio su un calcio d'angolo in favore del Napoli. L'allenatore è stato perentorio con i suoi calciatori e poi ha provato a dire la sua anche al cospetto del presidente De Laurentiis. Non tutto comunque è stato considerato da buttare. Un po' come nella sfida con la Lazio (persa al Maradona alla terza di campionato ndr), si è provato anche ad evidenziare gli aspetti positivi emersi sopratutto nel primo tempo contro l'Union. 

De Laurentiis ha parlato, chiesto, ascoltato e riflettuto. Fiducia a Garcia e fiducia ai suoi uomini. Ma è chiaro che nel calcio poi contano i risultati. È chiaro che il patron si aspetta una reazione immediata domenica contro l'Empoli al Maradona. Anche perché poi c'è la sosta e - per dirla alla Garcia - nella malaugurata ipotesi non dovesse arrivare un successo non ci sarebbero «biscottini» da dare in pasto a nessuno. 

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