Napoli-Fiorentina, Osimhen c'è:
è il colpo di testa l'arma segreta

Napoli-Fiorentina, Osimhen c'è: è il colpo di testa l'arma segreta
di Bruno Majorano
Domenica 10 Aprile 2022, 08:00 - Ultimo agg. 17:30
3 Minuti di Lettura

Assistenti di volo, prepararsi al decollo. Sulla pista dello stadio Maradona è pronto a spiccare ancora il volo la Victor Osimhen airlines. Dopo la domenica di stop a Bergamo a causa della squalifica, il nigeriano è pronto a riprendersi l'attacco del Napoli. È lui il bomber perfetto per il gioco di Spalletti. L'allenatore azzurro ha costruito il gioco della sua squadra attorno a Osimhen, attaccante che scatta, si porta dietro tutta la difesa e apre spazio per chi arriva alle sue spalle. Ma non solo. 

Sì, perché quest'anno il Napoli - e quindi Spalletti - ha scoperto una delle vere armi segrete del suo numero 9: il colpo di testa. Degli 11 centri realizzati fin qui in campionato, ne ha segnati già 5 di testa (contro Torino, Venezia, Cagliari, Verona e Udinese), più la zuccata di Leicester in Europa League. Prende l'ascensore Victor, e salta più in alto di tutti. Lo hanno imparato in serie A, lo hanno imparato in Europa. E infatti quella di oggi sarà una sfida durissima per Osimhen che dalle sue parti dovrà vedersela con Milenkovic: uno dei migliori difensori del campionato sui palloni aerei. Un duello tutto da vivere, perché il Napoli sogna di salire sul concorde che potrebbe portarlo allo scudetto. Ma non solo. Perché Osimhen non è solo stacco, ma anche scatto. D'altra parte si era presentato subito così: con quei due passi rapidissimi che solitamente gli bastano per seminare le difese avversarie. Quella della Fiorentina, per adesso, non è stata mai colpita dal nigeriano che ha una voglia matta di cancellare lo zero alla voce gol fatti contro la viola. Prima dello stop forzato per squalifica, viaggiava su medie gol elevatissime: due doppiette nelle due gare con Verona e Udinese. E la voglia è quella di proseguire con questo ruolino. È vero che anche senza Osimhen la macchina da gol del Napoli non si è inceppata a Bergamo, ma con o senza di lui la squadra di Spalletti ha tutto un altro potenziale offensivo. Italiano lo sa bene e sta già pensando alle marcature preventive per evitare che il nigeriano possa scappare via alla guardia, ma l'imprevedibilità di Victor a campo aperto potrebbe rappresentare l'x factor giusto per portare a casa il risultato e continuare a sognare in grande.

In settimana non è stato al meglio. Ma Spalletti ha rassicurato tutti: «Victor ci sarà». E questa è la cosa più importante per il Napoli e i napoletani che del loro numero 9 sono innamorati pazzi. L'allenatore lo ha preservato, lo ha coccolato in vista della sfida di oggi e dal fischio d'inizio gli affiderà il compito di trascinare il Napoli. Proprio così: trascinare. Alla sua maniera. Con quelle folate che sono in grado di spazzare via difese avversarie e paure dei compagni. 

Dall'altra parte, c'è un altro numero 9, nato anche lui nel 1998 come Victor, ma a differenza del nigeriano ancora alla ricerca di consacrazione. Si chiama Arthur Cabral ed è arrivato a Firenze a gennaio, col freddo e con l'ingrato compito di cancellare in fretta l'ingombrante fantasma di Dusan Vlahovic. Fino ad oggi ha segnato una volta (contro il Sassuolo) e ha dovuto vivere all'ombra di un altro attaccante dal gol facile: Piatek. Il polacco, arrivato anche lui per sostituire Vlahovic approdato alla Juventus, non è al top della condizione. È tornato dagli impegni con la Polonia con una caviglia gonfia come un'anguria e per questo Italiano lo ha tenuto a riposo anche nell'ultimo turno di campionato contro l'Empoli. In settimana si è allenato in gruppo con il resto della squadra, ma l'allenatore non lo rischierà dal primo minuti. Magari a gara in corso, se le cose non dovessero mettersi bene per la Viola potrebbe diventare un fattore di pericolo in più per la difesa azzurra. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA