La classifica del Napoli parla chiaro. 23 punti in 12 giornate, con un punto di penalizzazione e una partita persa a tavolino contro la Juventus. In mezzo 8 vittorie, tre sconfitte (sul campo) e nessun pareggio. I 3 ko, però, sono arrivati tutti nei confronti diretti per la volata scudetto. Prima contro il Sassuolo, che a Napoli era arrivato incerottato eppure De Zerbi è riuscito a fare scacco matto a Gattuso. Poi la sconfitta contro il Milan - sempre a Fuorigrotta - maturata all'interno di 90' nei quali il Napoli ha pagato un atteggiamento tattico forse un po' troppo azzardato unito ai colpi da campione di Ibrahimovic. In fine la sconfitta di mercoledì sera a San Siro, quando però gli azzurri sono stati condannati da un calcio di rigore di Lukaku e dall'espulsione per proteste di Insigne. Ai punti, però, il Napoli ha fatto vedere molto più dell'Inter e non avrebbe meritato di perdere.
IL CASO
Eppure resta il fatto che contro le prime, gli azzurri fanno fatica, e anche parecchia. «Ogni partita ha una storia a sé», prova a smorzare i toni l'ex allenatore del Napoli Luigi De Canio. «A me queste tre sconfitte mi sembrano solo una coincidenza. Non penso ci sia una componente psicologica. Certe volte le partite sono frutto di un episodio. Contro l'Inter c'è stata sicuramente tanta sfortuna, mentre contro il Milan ha pesato il fattore Ibra». C'è anche da tener presente, però, la sconfitta con il Sassuolo. «In quel caso c'è sicuramente qualche rimpianto in più. Ma va detto che la squadra emiliana ha la dimensione di Milan o Inter». Ancora più chiara la posizione di Walter Novellino. «Non so cosa si possa dire a questo Napoli. Stanno giocando bene e hanno tutto per vincere. Contro l'Inter hanno fallito tante buone occasioni gol e le sconfitte vanno viste anche per come sono maturate». E in tal senso la gara contro l'Inter è ricca di rimpianti. «Ma perdere contro il Milan ci può stare. Non bisogna dimenticare che da quando è arrivato, Gattuso ha rivoluzionato tutto nello spogliatoio. Non era facile. Non si può fare un caso per ogni cosa».
L'EVOLUZIONE
A proposito della partita contro il Milan. «Quello è stato l'unico momento di blackout», aggiunge De Canio. «Ma ha una spiegazione più tecnica.