Napoli, tutti i numeri da record:
solo tre gol subiti come il Chelsea

Napoli, tutti i numeri da record: solo tre gol subiti come il Chelsea
di Pino Taormina
Martedì 2 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 3 Novembre, 07:18
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I nuovi cannibali del campionato possono snocciolare numeri che raccontano verità non opinabili: 31 punti in 11 partite, frutto di 10 vittorie (5 in trasferta) e 1 pareggi, 23 gol realizzati e 3 incassati, otto vittorie consecutive, 10 giocatori diversi in gol, un'imbarazzante sensazione di superiorità nei confronti di qualsiasi avversario affrontato fino ad adesso. E tutto ruota attorno al bunker difensivo. Primo: non prenderle. E infatti sono cinque partite (compreso il 3-0 con il Legia Varsavia in Europa League) che non prende gol. In pratica, da dopo la sosta, mai nessuno ha segnato agli azzurri. D'altronde, lo diceva Enzo Bearzot. Ma nella versione spallettiana non si traduce in un tutti in difesa. Anzi. Venghino signori, venghino. Questo Napoli accumula punti e record. Record e punti. E poco importa se il Milan non si scrolla di dosso, resta sempre attaccato e il duello ricorda quelli degli anni 80. E pure l'Inter è lì in scia, sia pure ancora a distanza. Che numeri che ha questo Napoli: solo nel 70/71 (era la squadra di Chiappella che perse lo scudetto in casa dell'Inter) aveva incassato gli stessi gol di adesso (3) anche se in quella stagione pesò sulla cifra reale una sconfitta a tavolino (2-0 con il Milan) rimediata. Solo due squadre, fino ad adesso, hanno fatto meglio del Napoli per gol presi: il Cagliari di Scopigno nel 66/67 (1 solo gol) e la Roma di Rudi Garcia nel 13/14 (due gol presi). E poi come il Napoli poche altre: il Bologna 1933/34, l'Inter 1972/73, il Torino 1976/77 e il Milan 2013/14. Insomma un vero bunker. Con Ospina che non prende gol dalla trasferta di Firenze (3 ottobre): in 11 gare per ben 8 volte la porta del Napoli è rimasta inviolata (cleen sheet contro Venezia - in porta Meret -, Udinese, Sampdoria, Cagliari, Torino, Roma, Bologna e Salernitana). Tre gol presi, proprio come il Chelsea che è l'altro club europeo ad aver incassato meno reti in campionato (ma ha giocato una partita in meno). 

 

Una rivoluzione in meno di quattro mesi. Il pullman che il 14 luglio scorso portava il Napoli di Spalletti a Dimaro Folgarida, era un pullman della depressione, prima che dei desideri: conduceva in ritiro gli eroi di un quinto posto che si faticava a dimenticare (diteci cosa è successo in Napoli-Verona l'insopportabile mantra). Ora è tutto profondamente diverso: primo posto, imbattibilità, record di punti e record anche di gol incassati. Un Napoli colmo di ambizioni, di occhi di tigre, come se fosse un altro gruppo, un'altra squadra. Come avrà fatto Spalletti a portarli tutti fin qui, grazie a quali doti miracolose e prima ancora che tecniche e strategiche? Intanto, lassù si respira una bell'aria. L'amore del popolo azzurro per Spalletti è senza confini. Come un re taumaturgo ha curato in poche settimane i mali del Napoli centrando un 10 su 11 (come il Milan di Pioli, ovvio) che nella storia del calcio italiano ha solo tre precedenti: la Juve di Carcano nel 30/31, la solita Roma di Garcia nel 13/14) e il memorabile Napoli dei 91 punti, quello di Sarri. Gli azzurri, però dopo 11 giornate, di gol ne avevano incassati ben 8. Questo Napoli sta invece diventando assai spallettiano: perché quella di domenica è la seconda vittoria per 1-0 in 4 gare. Non proprio una vittoria al risparmio, sia chiara. Ma in ogni caso un'altra gara senza prendere gol. E soprattutto senza perdere. Come il Milan, certo. Come il Liverpool in Premier e come il sorprendente Friburgo di Streich in Germania. In ottima compagnia, non c'è che dire. Le squadre di Spalletti sono fatte così: solide e pronte a colpire. Merito dell'organizzazione imposta da Spalletti, certo, ma una bella mano l'hanno data le prestazioni di Koulibaly, ormai visibilmente il miglior difensore del campionato ma anche l'esplosione del resto degli stakanovisti della difesa, ovvero Di Lorenzo, Mario Rui e Rrhamani. Poi, ovvio, si difende in 11. E si difende fin dal rinvio del portiere. Anguissa e Fabian sono impressionanti per solidità. Non è la macchina perfetta ma si avvicina abbastanza in certi momenti della partita.

C'è il Milan attaccato, a pari punti e che non molla di un centimetro. Ma ora la squadra di Pioli ha il derby con l'Inter e il Napoli la sfida con il Verona. Che è importante per il primo posto. Ma anche perché c'è pur sempre un conto sportivo da regolare. E che è rimasto in sospeso. Anche se nessun Napoli-Verona avrà mai il peso di quel Napoli-Verona.

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