Napoli, il turnover ora funziona:
è una macchina da scudetto

Napoli, il turnover ora funziona: è una macchina da scudetto
di Pino Taormina
Sabato 6 Novembre 2021, 08:00 - Ultimo agg. 18:10
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Si alternano in campo e nei moduli sempre diversi come fosse la cosa più naturale del mondo, e intanto hanno vinto 12 partite su 15, perdendone solo una, quella con lo Spartak Mosca (ma in dieci per l'espulsione di Mario Rui nel primo tempo). Non male. A ciascuno finora è spettato il suo, quasi equamente dividendo, per quanto possibile, spazio e minutaggio: dai 1-350’ giocati da Di Lorenzo, assieme a Koulibaly l'unico sempre presente (ma il senegalese ha 13’ in meno in campo dovuti al rosso di Salerno) ai 1.068’ di Fabian Ruiz e i 1.070’ di Anguissa (terzo e quarto nella classifica nei minuti in campo), fino agli 11 minuti di Zanoli e ai 18 minuti del giovane Gaetano. Ultimo, Ghoulam che ha messo piede per tre minuti contro il Bologna anche se sono stati tre minuti importantissimi. Ben 25 gli elementi della rosa che sono stati coinvolti, con l'eccezione di Marfella e Idasiak (terzo e quarto portiere. Ma soprattutto l'infernale alternanza di formazioni sempre nuove ha prodotto un dato che è altrettanto significato: finora ci sono stati ben 20 titolari, ossia 20 giocatori hanno giocato almeno una volta dal primo minuto. Diciamo che solo a Ounas ha avuto scampoli da subentrante. 

Da Malcuit titolare solo contro il Leicester e Lobotka (dal primo minuto con Venezia e Genoa) ai soliti Di Lorenzo e Koulibaly sempre al loro posto, chiunque ha avuto la sua occasione. Anche Demme, destinato a ben altro ruolo questa estate prima dell'infortunio a Dimaro (che comunque è a già a cinque presenze). Alla fine, tenendo conto delle cinque sostituzioni, il dato che colpisce è anche Petagna, riserva di lusso, è già a quota 12 presenze (su 15 gare). E lo stesso vale per Elmas, sempre in campo anche da subentrante, Politano e Lozano. Alla fine, la conseguenza è anche un'altra: sono andati a segno fino ad adesso ben 12 calciatori diversi. A testimoniare la cooperazione assoluta. Perché poi le cifre dicono che Osimhen è cannoniere della squadra con 9 gol (5 in campionato, dove è solo ottavo nella classifica dei bomber guidata da Ciro Immobile) poi dietro di lui c'è Insigne a 5 e poi via tutti gli altri, con Ruiz, Zielinski e Lozano a tre reti. Certo, poi c'è Lorenzo Insigne: terzo nella classifica della Lega Calcio per passaggi chiave e terzo anche per tirin in porta (35, Osimhen ha tirato 32 volte).

Poi ci sono delle curiosità: il Napoli è penultimo in A per cross fatti (come la Lazio, di meno solo il Sassuolo) e per chilometri percorsi in campo, pensate, è al 18esimo posto. Corrono di meno solo il Bologna e la Sampdoria.

 

Nessuno adesso si sbilancia: saranno queste le ore decisive per capire se Insigne, Fabian e Osimhen saranno disponibili domani. L'impressione è che Fabian possa farcela a essere titolare mentre Insigne potrebbe andare in panchina come con la Salernitana. Il vero dubbio riguarda Osimhen: Spalletti non vorrebbe rischiarlo. Ma è chiaro che qui c'è in ballo anche un'altra questione: se non dovesse essere convocato, il Napoli e la federazione nigeriana dovranno discutere sulla necessità di far mettere in viaggio l'attaccante. Il Napoli che affronterà domani il Verona avrà pochi dilemmi in difesa, dove Juan Jesus prenderà il posto dello squalificato Koulibaly, giocando per la prima volta titolare al centro della difesa. Fino ad adesso ha giocato, dal primo minuto, sempre da terzino sinistro. Una prova del fuoco. Diciamo che oggi la faccenda sarà chiara. Non avrà problemi di nazionale ancora una volta Fabian Ruiz, ancora una volta escluso dalla lista del ct Luis Enrique. 

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