Senza più Mertens e con Zielinski schierato da mezzala Spalletti è passato stabilmente al 4-3-3 in queste amichevoli estive in vista dell'esordio di campionato a Verona. Se dovesse arrivare Raspadori il tecnico toscano potrebbe avere una doppia opzione a disposizione: confermare il tridente d'attacco, oppure riproporre il 4-2-3-1 della scorsa stagione. Il suo acquisto sarebbe perfetto, quindi, per il tipo di calcio di Spalletti, un attaccante che potrebbe anche essere schierato nella posizione di prima punta.
Raspadori è un jolly d'attacco, può ricoprire più posizioni e questo assicurerebbe una maggiore imprevedibilità offensiva agli azzurri anche per quelle che sono le caratteristiche tecniche dell'attaccante del Sassuolo e dell'Italia di Mancini. Nel 4-2-3-1 di Dionisi è stato impiegato la stagione scorsa da trequartista nel super attacco a quattro stelle con Traorè e Berardi esterni e Scamacca centrale, una formula super offensiva che ha consentito al Sassuolo di segnare tanti gol e di proporre sempre un calcio d'attacco. Raspadori in maglia neroverde ha giocato anche da esterno sinistro nel 4-3-3 con Berardi e destra e Scamacca centravanti riuscendo ad incidere con la stessa efficacia per la sua capacità di rientrare verso il centro e tirare in porta: il campionato scorso l'ha chiuso a 10 gol, record personale per il 22enne attaccante che ha collezionato anche 13 presenze con l'Italia di Mancini. In Nazionale segnò una doppietta nell'amichevole del 29 marzo finita con il successo per 3-2 contro la Turchia e giocò sulla sinistra nel tridente con Zaniolo e Scamacca. Nelle sfide di Nations League contro Ungheria, Inghilterra e Germania è stato schierato invece nella posizione di centravanti. Un attaccante duttile che può ricoprire, quindi, tutti i ruoli del reparto offensivo e giocare da esterno sia a destra che a sinistra, da trequartista alle spalle della punta centrale o da punto di riferimento più avanzato.
Nel Napoli di Spalletti, quindi, potrebbe trovare spazio in più posizioni, a cominciare proprio da quello di sottopunta a ridosso di Osimhen e così il tecnico toscano potrebbe riproporre il 4-2-3-1 della scorsa stagione, un sistema di gioco che gli azzurri hanno applicato dal ritiro dello scorso anno e nella maggioranza delle partite.
Un jolly d'attacco, un brevilineo, un attaccante veloce, imprevedibile e molto tecnico, uno dei giovani più interessanti della serie A che in questi quattro anni con il Sassuolo è cresciuto stagione dopo stagione prima con De Zerbi, che lo impiegò soprattutto da prima punta in alternativa a Caputo e poi nell'ultima stagione con Dionisi in cui si è messo in luce in maniera particolare da trequartista. Un attaccante che oltre ad avere il fiuto del gol è molto efficace negli assist e negli uno contro uno.