La rivelazione nel libro: così è nato
l'amore di Ancelotti per Napoli

La rivelazione nel libro: così è nato l'amore di Ancelotti per Napoli
di Bruno Majorano
Mercoledì 17 Ottobre 2018, 11:00
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Gran parte della sua vita professionale da inviato di Sky Sport (sarà anche a Parigi per Psg-Napoli e il derby di Milano, esclusive Sky) Alessandro Alciato l'ha passata - e la passa tutt'ora - a bordo campo. Ovvero ai margini del terreno di gioco. Gli basterebbe un passo per superare la linea bianca ed entrare, stare nel vivo. Eppure, con una delicatezza fuori dal comune, ha deciso di compiere il percorso inverso: invece di entrare nel campo, si è allentato ancora di più. Nel suo libro «Demoni» (Edizioni Vallardi) mette insieme tante storie che hanno come protagonisti dei calciatori, ma che con il calcio non hanno nulla a che vedere. Il razzismo vissuto e raccontato da Balotelli, il terremoto in Abruzzo che ha segnato Verratti, la depressione di Buffon e tante altre storie più o meno note narrate in prima persona dai protagonisti. «La soddisfazione più grande è stata scriverlo. Il fatto che tante persone così famose si siano aperte totalmente è stato bellissimo».

Ad aprire questa raccolta di anime che si raccontano senza paura, c'è una prefazione curata da Carlo Ancelotti. L'allenatore del Napoli non parla dei suoi demoni, ma di quelli che nella sua lunga carriera ha visto nel mondo del calcio. «Gli ho chiesto la prefazione perché è una persona che stimo e alla quale voglio bene. In virtù del nostro rapporto personale volevo avere la sua firma sul mio libro». Quello tra Alessandro Alciato e Carlo Ancelotti è un rapporto che affonda le sue radici nel passato. «Ci siamo conosciuti quando io seguivo il Milan per Sky Sport e lui quel Milan lo allenava. Il nostro è stato fin da subito un rapporto naturale. Non è che io volessi avvicinarmi a lui per avere notizie e lui non voleva avvicinare me per un voto in più in pagella. Non è non sarà mai così».
 
Col tempo sono diventati molto più che amici. Ancelotti è anche il suo testimone di nozze. Eppure quando ha deciso di accettare la proposta di De Laurentiis e diventare l'allenatore del Napoli non gli ha detto nulla. «Ce lo ha comunicato solo a cose fatte. All'inizio non ero convinto che caratteri come il suo e quello di De Laurentiis avrebbero avuto vita lunga, eppure dopo la firma ho capito che avevo sbagliato la valutazione. Si sono attratti. Quando poi li ho visti in barca insieme ne ho avuto la certezza: la scintilla era scattata». Inevitabile che tra Alessandro Alciato e Carlo Ancelotti ci sia stata anche più di una chiacchierata sull'esperienza lavorativa a Napoli. «Mi parla sempre bene di De Laurentiis e Carlo non è un persona falsa». E poi c'è il rapporto con la città. «Me ne ha parlato in maniera eccezionale. Non è andato a vivere a chilometri di distanza dal centro e si concede tante cene in posti turistici. Sembra una banalità ma posso assicurare che non sempre ha vissuto in maniera così viscerale le città in cui allenava». E domani a Napoli ci sarà anche la presentazione di «Demoni» a «La Feltrinelli» di via Cappella Vecchia (ore 18). «Presentare il libro a Napoli è stata una mia richiesta. È una città che mi piace e ho approfittato della prefazione scritta da Carlo. Mi aspetto tanta gente, ma so che con lui al mio fianco sarà tutto più facile». Insieme hanno anche scritto un altro libro «Preferisco la coppa». «Un libro con Ancelotti si scrive da solo. Mi è bastato solo ascoltarlo, la parte migliore l'ha fatta lui».
 
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