Nono allenatore dell'era De Laurentiis, una serie cominciata con Ventura, che - guarda caso - è stato uno dei maestri di Spalletti. Luciano ha lasciato Certaldo dopo due anni di inattività nel calcio e di attività in campagna per abbracciare il progetto Napoli, proposto da De Laurentiis nello scorso gennaio, quando - ha spiegato recentemente il presidente - vi erano dubbi sulle condizioni di salute di Gattuso, poi ripresosi bene come i suoi giocatori, anche se nell'ultima partita di campionato, quando tutto sembrava sistemato, fallì la vittoria sul Verona e la qualificazione Champions.
Spalletti è toscano come due allenatori che hanno lasciato il segno a Napoli: Mazzarri e Sarri. Walter, arrivato dopo il breve e insignificante ciclo di Donadoni, riportò il Napoli in Champions League dopo ventun anni (l'ultima qualificazione risaliva al 1990) e guidò gli azzurri fino agli ottavi contro il Chelsea che avrebbe vinto il trofeo. Nel suo triennio Sarri non sbagliò un colpo, sfiorando lo scudetto (con il record di punti: 91) e valorizzando azzurri che De Laurentiis avrebbe venduto ad altissime cifre, da Higuain (90 milioni) a Jorginho (64).
Luciano ha una importante storia professionale, non deve inseguire paragoni né cercare consensi.