Napoli a tutto Kim Min-Jae:
il centrale convince all'esordio

Napoli a tutto Kim Min-Jae: il centrale convince all'esordio
di Bruno Majorano
Giovedì 18 Agosto 2022, 08:08 - Ultimo agg. 15:38
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Una, due, tre, quattro. Dopo i primi 90 minuti in serie A si è già perso il conto delle uscite palla al piede di Kim Min-Jae. Il centralone coreano arrivato per raccogliere l'eredità di Koulibaly si è presentato con la personalità giusta. D'altra parte Spalletti non ha mai avuto dubbi sulle sue qualità e già da mesi aveva iniziato a studiarlo grazie all'aiuto dello scouting sempre attento del club azzurro. Promesse al momento mantenute, anche se il Napoli è tornato da Verona con due gol incassati. Il giudizio sul coreano è stato assolutamente positivo. Molto più che sufficiente. Questo perché al pronti via della sua stagione in azzurro ha messo in mostra non solo fisicità e attenzione nella marcatura, ma qualità tecniche e personalità: preziosissimi punti di partenza sui quali lavorare in vista del futuro. Ecco perché Spalletti lo ha applaudito. Si aspettava una prestazione importante, ma non così tanta sicurezza già ai nastri di partenza del campionato.

«Kim mi ha impressionato molto positivamente». Commenta Fulvio Collovati che è sempre moto attento al lavoro dei difensori. «Ha avuto proprio un bell'impatto nel nostro campionato. Ero molto curioso di vedere il suo esordio e quello di Bremer alla Juve ed entrambi hanno superato l'esame. Per il brasiliano era anche più facile perché conosceva già il nostro campionato, mentre Kim è stato bravissimo a calarsi nella parte. Certo, a Napoli è ancora molto forte il ricordo di Koulibaly, ma credo che Kim possa fare davvero bene». Ha dimostrato subito grande personali con le sue giocate. «I difensori che escono palla al piede dimostrano personalità e lui è il primo a sapere di non dover esagerare, ma l'ho visto molto sicuro. Era importante presentarsi così. Ha dimostrato di aver capito la mentalità napoletana: senza paura e sempre a testa alta».



Tra Corea e Turchia lo hanno soprannominato the monster e non certo per l'aspetto fisico, ma perché quando c'è lui lì dietro gli avversari sono costretti a scappare via a gambe levate. Kim è un gigantone fisicamente furi dagli schemi tipici dei suoi connazionali visto che supera il metro e 90 centimetri in una nazione dove l'altezza media per gli uomini si aggira sul metro e settanta. Insomma, una colonna solidissima sulla quale andare a costruire il reparto arretrato del Napoli che quest'anno dovrà sopperire all'assenza di Koulibaly. Niente paura, però, perché con Kim la difesa azzurra ha già il suo nuovo punto fermo.

Gli automatismi con accoppiata con Rrahmani hanno solo bisogno di un minimo di tempo in più per essere rodati al meglio, ma se il buongiorno si vede dal mattino, le premesse sono decisamente incoraggianti.

Ha scelto Napoli dopo un lungo corteggiamento e lo ha fatto perché sa che questa può essere la piazza giusta per consacrarsi. Avrà gli occhi puntati non solo da parte del popolo di fede azzurra, perché da qui a novembre dovrà mettere nelle gambe minuti buoni per farsi trovare pronto in vista dell'impegno in Qatar con la sua nazionale. In Corea del Sud, infatti, è già una sorta di idolo. Sono migliaia i ragazzini che crescono con il suo poster ben affisso sulle mura della propria cameretta. La sua maglia numero 3 è già tra le più amate in tutto il Paese e l'occasione di mettersi ulteriormente in mostra durante il Mondiale invernale è oramai alle porte. Per arrivare al meglio darà tutto con il Napoli tra campionato e soprattutto Champions: la vera grande occasione per avere un primo grande assaggio del meglio del calcio mondiale. Spalletti gli sta dando le prime lezioni (di italiano e di calcio italiano): comandare la linea ma anche scegliere i tempi giusti per uscire palla al piede e aiutare i compagni d'attacco. Ecco, questa sembra essere la vera grande novità rispetto a quello che poteva essere l'impatto di un giocatore che arriva dall'estero.

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