Sony, gli esperti informatici Usa: «Non c'è la Corea del Nord dietro gli attacchi hacker»

Sony, gli esperti informatici Usa: «Non c'è la Corea del Nord dietro gli attacchi hacker»
Sabato 27 Dicembre 2014, 21:59 - Ultimo agg. 22:00
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Il mistero sul cyberattacco alla Sony si infittisce. Secondo alcuni esperti informatici americani, infatti, le prove che l'Fbi ha presentato per attribuire alla Corea del Nord la responsabilità della violazione alla major che distribuisce il film "The Interview", in cui si racconta un complotto della Cia per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-Un, non sarebbero sufficienti per incriminare Pyongyang.



«Sulla base di prove forensi e di altre che abbiamo raccolto, è certo che (i nordcoreani, ndr) non sono responsabili di aver orchestrato o avviato l'attacco alla Sony», ha dichiarato Sam Glines, che gestisce l'azienda di sicurezza informatica Norse. Secondo quanto dice l'esperto alla Cnn, il codice del malware utilizzato dal gruppo "I Guardiani di Pace" che ha sferrato la violazione a fine novembre è conosciuto da tempo e un qualsiasi hacker potrebbe utilizzarlo.



Secondo l'Fbi, invece, questo codice è simile a quello usato dalla Corea del Nord in altri cyberattacchi.
Ma non è tutto. I dubbi su Pyongyang sono sostenuti anche da una cosiddetta "ipotesi interna": ovvero, l'assalto informatico come vendetta di qualche ex dipendente Sony licenziato. Secondo quanto afferma Glines, una certa "Lena" - ex dipendente della sicurezza con accesso a dati e segreti aziendali - avrebbe legami con i "Guardiani della Pacwe". Alla richiesta di saperne di più su "Lena", la Cnn non ha avuto risposta dall'esperto.
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