LE ELEZIONI IN RUSSIA

Putin, il discorso: «Donbass è russo dopo viaggio tragico». Strasburgo: non riconoscere l'elezione. E il governo si divide

Al comando da 24 anni, il leader più longevo dopo Stalin

Putin vince le elezioni farsa, allo zar l’88% dei consensi. Il Cremlino: «Navalnaya non capisce più la Russia»
Putin vince le elezioni farsa, allo zar l’88% dei consensi. Il Cremlino: «Navalnaya non capisce più la Russia»
Lunedì 18 Marzo 2024, 00:08 - Ultimo agg. 19 Marzo, 00:03

Russia, Usa: voto incredibilmente antidemocratico

Gli Stati Uniti hanno denunciato le elezioni russe come non libere e hanno affermato che non si congratuleranno con il presidente Vladimir Putin, dichiarato vincitore con un ampio margine. «Si è trattato di un processo incredibilmente antidemocratico», ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato, Vedant Patel. «Penso che si possa affermare con certezza che sicuramente non arriveranno telefonate di congratulazioni dagli Stati Uniti», ha aggiunto.

Putin: Donbass russo dopo viaggio difficile e tragico

Il viaggio delle genti del Donbass ucraino «verso la loro terra natale», cioè la Russia, si è rivelato «più difficile e tragico» di quello della Crimea, «ma comunque ce l'abbiamo fatta». Lo ha detto il presidente Vladimir Putin parlando sulla Piazza Rossa a un concerto nel decimo anniversario dell'annessione della Crimea.

Putin al concerto nella piazza Rossa per la Crimea

Il presidente russo Vladimir Putin si è presentato sul palco in Piazza Rossa davanti alle decine di migliaia di persone che assistono a un concerto per il decimo anniversario dell'annessione della Crimea alla Federazione.

Decine di migliaia nella piazza Rossa per Putin e la Crimea

Un concerto si è svolto questa sera sulla Piazza Rossa a Mosca, alla presenza di decine di migliaia di persone, durante il quale, in un tripudio di bandiere russe, sono stati festeggiati insieme la rielezione di Putin e il decimo anniversario dell'annessione della Crimea. Il capo dell'amministrazione della penisola, Serghei Aksyonov, ha parlato in videoconferenza ai presenti prima dell'esibizione, a cui sono intervenuti famosi cantanti, attori e ospiti d'eccezione provenienti dalla città di Avdiika, nel Donbass ucraino, conquistata il mese scorso dalle truppe di Mosca. Tra questi, lo scacchista Serghei Karjakin e l'artista Alexander Sklyar.

Belgorod, quattro morti per le bombe ucraine

È salito a quattro morti, tra cui due donne e un ragazzo di 17 anni, il bilancio di un bombardamento ucraino che ha colpito oggi un edificio residenziale nel villaggio di Nikolskoye, nella regione russa di Belgorod. Lo ha scritto sul suo canale Telegram il governatore, Vyacheslav Gladkov.

Strasburgo: non riconoscere l'elezione di Putin

L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa esorta all'unanimità la comunità internazionale a non riconoscere più la legittimità di Putin come presidente e invita tutti i paesi a cessare ogni contatto con lui, tranne che per perseguire la pace e per scopi umanitari, ad esempio per organizzare scambi di prigionieri o per riportare a casa i bambini dell'Ucraina. Lo dichiara il presidente dell'assemblea, il greco Theodoros Rousopoulos.

Cremlino: Navalnaya non capisce più la Russia

Yulia Navalnaya, la vedova dell'oppositore Alexei Navalny che ha definito illegittime le elezioni in Russia, appartiene al novero degli oppositori che vivono all'estero e che «stanno perdendo le loro radici, le connessioni» con il Paese, e quindi perdono la capacità di capirlo e «smettono di sentire le pulsazioni del Paese».

Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmistry Peskov, citato dalla Tass.

Cremlino: per Navalny non ci sono stati negoziati

Il presidente Vladimir Putin non ha parlato di negoziati tenuti per una possibile liberazione di Alexei Navalny, ma solo di una «idea» che gli era stata proposta e alla quale ha «potenzialmente acconsentito». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Interfax, in merito alle parole pronunciate da Putin la notte scorsa.

Kiev: la guerra al punto di non ritorno

La guerra in Ucraina sta passando il «punto di non ritorno» in termini di conseguenze per l'Europa e nessun Paese europeo «rimarrà indenne» se il conflitto non avrà un esito giusto: lo ha detto il premier ucraino Denys Shmyhal in un'intervista a Euractiv. La guerra in Ucraina sta passando il «punto di non ritorno» in termini di conseguenze per l'Europa e nessun Paese europeo «rimarrà indenne» se il conflitto non avrà un esito giusto: lo ha detto il premier ucraino Denys Shmyhal in un'intervista a Euractiv.

Francia: elezioni in Russia non libere

La Francia ha condannato oggi che «le condizioni di un'elezione libera, pluralista e democratica» non siano «di nuovo» state rispettate in Russia ieri per la rielezione del presidente Vladimir Putin. Il ministero degli Esteri ha reso omaggio «al coraggio di numerosi cittadini russi che hanno manifestato pacificamente la loro opposizione a questa violazione dei loro diritti politici fondamentali».

La Cina si congratula con Putin

La Cina ha espresso le sue congratulazioni a Vladimir Putin per la sua vittoria alle elezioni presidenziali tenute in Russia. «La Cina esprime le sue congratulazioni su questo», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, alla richiesta di un commento nel corso del briefing quotidiano. «Cina e Russia sono i rispettivi vicini più grandi e sono partner strategici e cooperativi nella nuova era», ha aggiunto Lin. «Crediamo fermamente che sotto la guida strategica del presidente Xi Jinping e del presidente Putin, le relazioni Cina- Russia continueranno ad andare avanti», ha aggiunto Lin, ricordando che quest'anno ricorre il 75/mo anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche bilaterali. «I due capi di Stato continueranno a mantenere stretti scambi, guideranno i due Paesi per continuare a sostenere un'amicizia di buon vicinato di lunga data, per approfondire il coordinamento strategico globale e per promuovere il continuo sviluppo delle relazioni bilaterali nella nuova era», ha proseguito il portavoce. Lin Jian, nel ruolo di vicedirettore generale del Dipartimento di stampa, comunicazione e diplomazia pubblica del ministero degli Esteri cinese, è diventato un nuovo portavoce del ministero e ha tenuto oggi il suo primo briefing.

"Il voto più alto nella storia della Russia"

Con quasi la totalità delle schede scrutinate, Vladimir Putin risulta il vincitore delle elezioni con l'87,29% dei voti, il risultato più alto ottenuto da un presidente eletto nella storia della Russia. Lo ha reso noto la Commissione elettorale centrale, citata da Interfax.

di Mauro Evangelisti

Vladimir Putin sarà presidente della Federazione russa fino al 2030, quando compirà 78 anni. Dopo la riforma costituzionale del 2020, che gli consente di aggirare il limite dei due mandati, in questo fine settimana si è svolto il plebiscito dall’esito scontato. Gli garantisce il controllo del Paese per la quinta volta e quel potere che già gestisce da 24 anni, alternandosi nel ruolo di presidente e di primo ministro. Percentuale della vittoria? All’88 per cento, con i suoi tre pseudo-avversari, messi lì giusto per salvare le apparenze, con percentuali che oscillavano tra il 2 e il 4 per cento ciascuno. Un tempo sarebbe stata usata le definizione “elezioni bulgare”.

Le cronache di questi giorni che hanno aggirato la censura hanno mostrato di tutto: blitz dei soldati ai seggi, urne trasparenti, violazioni del segreto del voto.

In realtà, con il controllo totale dell’informazione e la repressione del dissenso, neppure servivano questi mezzi poco eleganti. Ma secondo lo zar l’esito è il riflesso della volontà popolare: «Il risultato delle elezioni rappresenta la totale fiducia dei cittadini - dice dal quartier generale della campagna elettorale - Chi ci vuole intimorire o fermare non ci riuscirà mai. Noi porteremo avanti tutto il nostro programma e ricostruiremo la grande famiglia russa. Tutti i nostri obiettivi saranno perseguiti».

E nel secondo discorso arriva anche l’inatteso riferimento a Navalny: «È stato un evento triste, c’era l’idea di scambiarlo con altri prigionieri». Altri concetti di Putin, prevedibili, nel discorso post elettorale: «Siamo favorevoli ai colloqui di pace, ma non se organizzati semplicemente perché il nostro avversario sta finendo le munizioni. La Francia può ancora avere un ruolo per la pace. Un conflitto tra Russia e Nato porterebbe a un passo dalla terza guerra mondiale».

PREVISIONI

Uno dei lavori meno logoranti al mondo potrebbe essere quello del sondaggista in Russia. Dopo tre giorni di elezioni presidenziali, usati da Putin per concedersi altri sei anni di potere assoluto, ieri quando in Italia erano le 19 si sono chiusi i seggi. I numeri che contavano non erano tanto e solo quelli che esprimevano la percentuale dei voti ottenuti da Putin, che nel 2018 aveva avuto il 76 per cento dei consensi, ma anche il dato dell’affluenza. Novaja Gazeta, il giornale russo indipendente la cui edizione europea viene prodotta a Riga, ha sottolineato: «Putin diventerà il leader più longevo dai tempi di Stalin. Dovrà affrontare un’opposizione scarsa o nulla». Ha scritto la Tass: «L’Occidente ha fallito nel suo tentativo di interferire nelle elezioni presidenziali in Russia».

La guerra contro l’Ucraina sta proseguendo, lo Zar è intenzionato ad allargare il fronte e soprattutto a non negoziare, gli serviva dunque una legittimazione popolare ad uso interno e propagandistico. Il dato definitivo dell’affluenza è stato del 74,3 per cento, ma vanno aggiunti gli elettori on line (almeno 8 milioni di cittadini hanno usato questo strumento inedito per le presidenziali russe). I numeri erano ben al di sopra a quelli del 2018 quando si arrivò al 67,5 per cento. La Tass aggiunge un dettaglio (anche questo tutt’altro che sorprendente): la commissione elettorale centrale ha comunicato che c’è stata un’altissima partecipazione nei territori ucraini occupati dall’esercito di Putin. Nel Lugansk ha votato per l’87,1 per cento degli aventi diritto, a Kherson l’83,9. Certo, si potrà dire che un’affluenza così alta è anche l’effetto della protesta organizzata da Yulia, la vedova del dissidente Navalny, con lo slogan “Mezzogiorno contro Putin” che invitava tutti a presentarsi ai seggi allo stesso orario. Ovunque si sono create lunghissime file, a Mosca come a San Pietroburgo, a Ekaterinburg a Novosibirsk, ma anche davanti alle ambasciate in tutto il mondo, compresa quella di Roma. Yulia Navalnaya ad esempio era all’ambasciata russa a Berlino, anche lì chilometriche code. Così, nella raccolta dei dati molto peculiare delle elezioni russe spiccava un numero: i 74 arresti.

Formalmente sulla scheda elettorale c’erano candidati fantoccio alternativi che non hanno mai criticato Putin: Leonid Slutsky, Partito nazionalista liberale democratico russo, Vladislav Davankov, vicepresidente del Parlamento, e Nikolai Kharitonov, del Partito Comunista. Chi avrebbe potuto infastidire la corsa senza ostacoli di Putin era stato preventivamente escluso dal voto. Un anno fa aveva lanciato la sua campagna elettorale per le presidenziali Prigozhin, leader del gruppo di mercenari Wagner, ma il 23 agosto 2023 è morto in un misterioso incidente aereo. 

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