Violenza Digitale, Kaspersky ne denuncia l'aumento a livello globale

Violenza Digitale, Kaspersky ne denuncia l'aumento a livello globale
Violenza Digitale, Kaspersky ne denuncia l'aumento a livello globale
di Guglielmo Sbano
Domenica 17 Marzo 2024, 09:25
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L’ultimo report Kaspersky ‘State of Stalkerware 2023’ rivela che in tutto il mondo sono quasi 31.000 gli utenti mobile interessati da stalkerware, un software di sorveglianza nascosto utilizzato dai perpetratori di abusi domestici per monitorare le loro vittime. Il problema non riguarda solo questi software: il 40% delle persone intervistate a livello globale e il 27% solo in Italia hanno dichiarato di aver subito stalking o di aver sospettato di esserne vittima.

Gli stalkerware sono in genere utilizzati come applicazioni legittime contro il furto o di parental control su smartphone, tablet e computer, ma in realtà hanno caratteristiche molto diverse. Installati, di solito senza chiedere il consenso e informare la persona che viene tracciata, gli Stalkerware forniscono all’autore del reato i mezzi per ottenere il controllo sulla vita della vittima e le loro funzionalità variano a seconda dell’applicazione.

Il report annuale ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del numero di persone vittime di stalking digitale. Nel 2023, 31.031 utenti in tutto il mondo sono stati colpiti da stalkerware, con un incremento di quasi il 6% rispetto all’anno precedente (5,8%) a fronte delle 29.312 vittime del 2022. Questi dati hanno invertito la tendenza negativa del 2021, confermando che lo stalking digitale continua a essere un problema globale. Secondo Kaspersky Security Network, nel 2023 Russia (9.890), Brasile (4.186) e India (2.492) sono stati i tre Paesi più colpiti. L’Iran, entrato nella top five l’anno precedente, mantiene la sua posizione. Rispetto al 2021, la top 10 dei Paesi più colpiti ha subito poche variazioni: la Germania è scesa dal settimo al decimo posto mentre l’Arabia Saudita (ottava nel 2022) non rientra più in questa classifica.

Il panorama degli abusi è molto ampio.

In Italia il 31% degli intervistati ha riferito di aver subito violenze o abusi da un partner attuale o precedente. Il 14% ha rivelato di aver subito una qualche forma di stalking online da parte di qualcuno che frequentava di recente, mentre il 27% ha dichiarato di aver subito stalking o aver sospettato di esserne vittima. Sul fronte opposto, nel nostro Paese l’8% ha ammesso di aver installato o impostato dei parametri sul telefono del partner, mentre il 7% di aver fatto pressione per l’installazione di app di monitoraggio. Tuttavia, circa due terzi degli utenti italiani (62%) disapprova l’idea di controllare il partner senza il suo consenso, il che riflette un sentimento diffuso contro questo tipo di comportamento. Per quanto riguarda l’atteggiamento nei confronti del monitoraggio consensuale delle attività online del partner, quasi la metà degli italiani intervistati (49%) esprime disapprovazione, evidenziando l’importanza del diritto alla privacy. Al contrario, il 32% sostiene la piena trasparenza nelle relazioni, considerando appropriato il monitoraggio consensuale, mentre il 10% lo ritiene accettabile solo quando si raggiunge un accordo reciproco.

“Questi risultati evidenziano il delicato equilibrio tra intimità e salvaguardia delle informazioni personali. La propensione a condividere le password dei servizi di streaming e le foto indica un cambiamento culturale, anche se gli utenti dovrebbero riconoscere i rischi potenziali anche nella condivisione di queste informazioni apparentemente innocue. Queste considerazioni sottolineano l’importanza di promuovere una comunicazione aperta all’interno delle relazioni, di stabilire confini chiari e di promuovere l’alfabetizzazione digitale.”, ha dichiarato David Emm di Kaspersky.

Nella maggior parte del mondo, l’uso di software stalkerware attualmente non è vietato, ma l’installazione di un’applicazione di questo tipo sullo smartphone di un altro utente senza il suo consenso è illegale e punibile. Tuttavia, è l’autore del reato a essere ritenuto responsabile, non lo sviluppatore dell’applicazione. Insieme ad altre tecnologie correlate, lo stalkerware è un elemento di violenza abilitato dalla tecnologia e spesso utilizzato nelle relazioni di abuso.

Erica Olsen, Senior Director, Safety Net Project, National Network to End Domestic Violence (NNEDV) ha dichiarato: “Questo report evidenzia sia la prevalenza dei comportamenti di stalking perpetrati con la tecnologia, sia la relativa percezione sulla privacy nelle relazioni di coppia. L’uso di stalkerware o di qualsiasi strumento per monitorare un’altra persona senza il suo consenso è una violazione della privacy e una forma comune di abuso. È importante fare una chiara distinzione tra condivisione consensuale e monitoraggio non consensuale. Il consenso è un accordo privo di forza o coercizione”.

Emma Pickering di Refuge ha affermato: “In Refuge stiamo assistendo a un allarmante aumento di vittime che denunciano problemi legati allo stalkerware e come rivelano questi dati il problema è molto diffuso. È probabile che questo fenomeno sia dovuto all'aumento delle funzionalità di stalkerware all'interno delle applicazioni di parental control che rendono sempre più accessibile la possibilità di stalking. Se da un lato siamo attivamente impegnati nella ricerca di stalkerware destinati al monitoraggio dell'ex partner, dall'altro sono disponibili molte altre forme di stalkerware rivolte a un pubblico che scarica le applicazioni senza comprenderne tutte le funzionalità o che le utilizza per altri motivi illeciti”. 

Lo stalkerware non è tanto un problema tecnico, quanto l’espressione di un fenomeno che richiede l’intervento di tutti i membri della società. Kaspersky non solo si impegna attivamente a proteggere gli utenti da questa minaccia, ma mantiene anche un dialogo a più livelli con le organizzazioni no-profit, l’industria, la ricerca e le agenzie pubbliche di tutto il mondo per lavorare insieme a soluzioni che permettano di affrontare il problema. Nel 2019, l'azienda tecnologica è stata la prima azienda di cybersecurity del settore a sviluppare un nuovo alert che attira l’attenzione e che indica chiaramente agli utenti la presenza di stalkerware sul proprio dispositivo. Mentre le soluzioni Kaspersky segnalano da anni le app potenzialmente dannose che non sono malware, tra cui lo stalkerware, la nuova funzione di notifica avverte l’utente che sul suo dispositivo è stata trovata un’app che potrebbe essere in grado di spiarlo.

Nello stesso anno, Kaspersky ha anche collaborato alla fondazione della Coalition Against Stalkerware, un gruppo di lavoro internazionale contro lo stalkerware e la violenza domestica che riunisce aziende It private, Ong, istituti di ricerca e forze dell’ordine che lavorano per combattere il cyberstalking e aiutare le vittime di abusi online. Attraverso un consorzio di oltre 40 organizzazioni, le parti interessate possono condividere le competenze e lavorare insieme per risolvere il problema della violenza online. Inoltre, il sito web della Coalition, disponibile in sette lingue diverse, fornisce alle vittime aiuto e indicazioni nel caso in cui sospettino la presenza di stalkerware sui propri dispositivi.

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