La Sad a Sanremo 2024, Amadeus frena le polemiche: «Sbagliato avere pregiudizi, prima ascoltateli»

Il conduttore e direttore artistico della kermesse interviene in un video sui social, nel pieno delle polemiche sulla band pop-punk

La Sad a Sanremo 2024, Amadeus frena le polemiche: «Sbagliato avere pregiudizi»
La Sad a Sanremo 2024, Amadeus frena le polemiche: «Sbagliato avere pregiudizi»
di Mattia Marzi
Domenica 10 Dicembre 2023, 10:49 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 08:40
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Amadeus difende i La Sad, dopo le polemiche scoppiate in questi giorni, con il Codacons e l’Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi che hanno chiesto alla Rai di escludere la band pop-punk per via dei testi delle canzoni, accusati di sessismo e misiginia? In un video postato sul suo account Instagram ufficiale il conduttore e direttore artistico di Sanremo interviene. E pur non menzionando mai il nome dei La Sad o alludendo esplicitamente alla vicenda, dice: «Ciao a tutti. Sono andato a vedere sul vocabolario la parola pregiudizio: opinione preconcetta capace di far assumere atteggiamenti ingiusti. Ecco perché io non amo le persone che hanno pregiudizi. Prima si ascolta la canzone, si guarda il film e poi si giudica. Dopo, non prima. È sbagliato avere un pregiudizio».

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Un messaggio che in molti hanno interpretato come una presa di posizione netta sulla vicenda che ha coinvolto i La Sad, raccontata già da Il Messaggero, che Amadeus sembra difendere.

Del resto è stato lui a scegliere di portarli in gara, spiazzando tutti: il loro nome non era mai circolato nelle liste dei toto-nomi che hanno anticipato l'annuncio ufficiale del conduttore e direttore artistico del Festival. Non solo: era sconosicuto ai più fino a domenica scorsa, quando Amadeus al Tg1 ha annunciato i nomi dei big di Sanremo 2024. Sui social promettono di voler «cambiare l’Italia» dal palco dell’Ariston tra creste colorate, borchie, sessualità fluida e spirito punk. Nei video e nelle foto mimano il gesto di sniffare e simulano rapporti con bambole gonfiabili. Nei testi delle canzoni parlano esplicitamente del loro rapporto con gli stupefacenti. E si lasciano andare a espressioni violente di genere, che nel pieno delle polemiche dell’opinione pubblica nei confronti di rapper e trapper, accusati di inneggiare al femminicidio (ne sa qualcosa Emis Killa, il cui concerto di Capodanno in programma a Ladispoli è stato cancellato), hanno creato qualche imbarazzo tanto al gruppo quanto ad Amadeus stesso e alla Rai. «E il cogl. che ti baci nelle stories spero te lo metta dentro senza mai provare amore», cantano in Mayday. «Ti scoperei solo per strapparti il cuore», dicono in Psycho Girl. «Ma tu sei peggio della coca, sei una tr.», cantano in Sto nella Sad. E ancora: «Tutte le notti rischio di andare in over / e mischio droghe, ma non trovo risposte» (Bimbo Sad), «Cocaine non mi fa pensare a tutte le paranoie che mi ha trasmesso mio padre» (La Sad italiana).

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Loro, cresciuti a pane e Blink-182, tra gli eroi del punk degli Anni Duemila, spiegano di cantare la depressione - «sad» in inglese significa «tristezza» - vissuta tra buchi nell’acqua e porte sbattute in faccia, prima di incontrarsi a Milano, nel 2020, e di unire le loro forze («Partecipavamo agli stessi festini, condividevamo delle tipe e abbiamo cominciato a vederci», hanno raccontato lo scorso gennaio in un’intervista a Rolling Stone). E sugli stupefacenti dicono: «Non bisogna demonizzare la droga. Se ogni tanto la usi per divertirti con gli amici o perché in quel momento ne senti l’esigenza ci sta».

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