Perugia, infettato in ospedale dopo intervento alla testa: il Covid uccide anziano

L'ospedale di Perugia
L'ospedale di Perugia
di Luca Benedetti
Domenica 17 Gennaio 2021, 10:30
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PERUGIA - È morto l’anziano di 87 anni che era stato infettato dal Covid-19 in un cluster che aveva interessato a fine 2020 il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Perugia. Un cluster che nei giorni scorsi era stato anche confermato dall’azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia nell’annunciare un altra serie di infetti in corsia, stavolta al reparto di Malattie Infettive dove risultavano contagiati sei operatori sanitari, contagi che non avevano avuto origine in ospedale.
Nel caso di Neurochirurgia gli infettati erano stati sei e tra loro anche l’anziano che era stato operato nei giorni precedenti a quando aveva contratto il virus. Proprio il fatto che il visus è stato contratto in un reparto dove le difese sono ancora più alte ha scosso in maniera particolare la famiglia dell’uomo di 87 anni. Anziano che, naturalmente, una volta scoperta la positività, era stato trasferito in un altro reparto specializzato per il trattamento dei malati Covid-19.
Rispetto alla vicenda di Malattie Infettive, invece, l’Azienda ospedaliera aveva spiegato che «gli operatori positivi, tutti asintomatici, sono stati rintracciati grazie alla messa a regime di un rigoroso sistema di sorveglianza sanitaria con il quale tutti i 3000 dipendenti dell’Azienda vengono sottoposti a test antigenico molecolare una volta alla settimana.
Nei giorni precedenti si erano verificati altri casi nelle degenze di Neurochirurgia e Medicina Interna che si sono risolte con azioni mirate di contenimento della trasmissione. Nello specifico- ha spiegato l’Azienda ospedaliera- le misure che vengono intraprese dove sono rilevati dei cluster consistono nel tamponamento, non più settimanale ma quotidiano, di tutti gli operatori sanitari, pazienti e care giver presenti nella degenza e del conseguente trasferimento ed isolamento dei pazienti in altri reparti. Le iniziative che questa Azienda sta adottando devono essere accompagnate da comportamenti responsabili, da parte del personale e dai care giver autorizzati a stare vicino agli ammalati, sia dentro che fuori all’ospedale. All’interno delle strutture sanitarie di degenza sono stati ridotti i momenti di socialità durante le pause del lavoro e consentito l’accesso nelle aree comuni dei reparti ad una sola persona alla volta».
Quelli di Neurochirurgia, di Medina Interna e poi di Malattie Infettive sono solo alcuni dei cluster in ambito sanitario che ci sono stati fino a oggi, e non solo quindi nell’azienda ospedaliera di Perugia ma anche a Terni e con piccole situazioni anche in altri ospedali. La conferma è arrivata durante il tradizionale punto Covid-19 settimanale a cura della Regione da parte del direttore regionale alla Salute, Claudio Dario, a proposito dei sei operatori sanitari positivi al Covid registrati nel reparto perugino di malattie infettive. Non è quindi l’unico cluster ma quello «con caratteristiche più evidenti» ha commentato Dario ricordando che in generale ci sono stati 985 contagiati tra il personale in tutti gli ospedali, con 831 guariti. L’ultimo dato sui positivi degli operatori sanitari contava fino a 154.

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