Virus in ritirata in Umbria
L'esperto: «Ormai è zona bianca

Virus in ritirata in Umbria L'esperto: «Ormai è zona bianca
di Fabio Nucci
Venerdì 21 Maggio 2021, 09:05 - Ultimo agg. 09:06
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PERUGIA Aspettando l’aggiornamento settimanale della Cabina di regia, l’Umbria si può dire sia già entrata nella “fascia bianca” con solo due comuni, Piegaro e Umbertide, sopra la soglia critica dei contagi settimanali per 100mila abitanti. Considerando i dati del bollettino quotidiano di Regione e Protezione civile, sono infatti 70, compresi i due capoluoghi, i comuni con un’incidenza cumulativa pari a zero o sotto 50 con circa 700mila persone in “zona bianca”. Questo mentre il sistema sanitario regionale muove i primi passi verso il ritorno alla normalità, con gli ospedali di Spoleto e Pantalla che da oggi cessano di essere “Covid hospital”.
Un possibile imminente ingresso in “fascia bianca” si fa sempre più concreto, come confermato dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, durante la presentazione della delibera di Giunta sul “Piano dell’assistenza ospedaliera dotazione posti letto e ripresa attività”. «Stiamo monitorando attentamente i numeri che danno conforto. Ci sono nuovi parametri nazionali che prevedono una nuova soglia di 50 casi settimanali ogni 100mila residenti e tutto sommato siamo vicini». L’ultimo dato ufficiale, elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale per la settimana 10-16 maggio e incluso nell’allegato al Piano, nel capitolo dedicato al contesto epidemico, indica un’incidenza pari a 56,54. «Al momento siamo scesi a 54 e nel giro di una settimana dovremmo esserci – aggiunge Coletto - ma bisogna sempre fare grande attenzione e mantenere i giusti comportamenti perché il Covid non è svanito».
Intanto, considerando i nuovi positivi per comune della settimana 13-20 maggio, il parametro regionale è sceso sotto 50. Ieri, infatti, sono stati certificati 45 nuovi contagi a fronte di circa 6mila tamponi, 2.331 dei quali processati con test molecolare e un’incidenza dell’1,93% la cui media mobile è scesa al 2,34%. Pur coi decessi in lieve risalita (ieri due casi letali a Perugia e Terni), una piegatura più marcata della curva epidemica è testimoniata dal totale dei casi settimanali: 362, numero che riporta alla settimana di ottobre che ha preceduto l’esplosione della seconda ondata. Si consolida, quindi, la faticosa discesa dopo l’effetto varianti della fase epidemica di febbraio. «L’Umbria è stata duramente colpita dalla fase tre e dalle due varianti che abbiamo affrontato per primi in Italia e contemporaneamente», ha osservato la governatrice introducendo il nuovo Piano per l’assistenza ospedaliera. «Abbiamo reagito e assicurato le cure necessarie, uscendo bene dalla fase acuta. Oggi abbiamo circa 2.200 contagiati, un dato in discesa, 111 ricoverati, 15 dei quali in terapia intensiva». Parte proprio da questi numeri la rimodulazione dei posti letto negli ospedali regionali. «È il momento di tornare a nuova normalità anche per nostre strutture ospedaliere. Il Covid non è sconfitto definitivamente, dovremo conviverci e tutte le volte che vedo risultati positivi raccomando grande responsabilità personale e di attenerci a norme di cautela essenziali. Rispetto al passato, però, stiamo andando avanti con la campagna vaccinale, un’arma in più che ci fa affrontare questa nuova normalità diversamente». Il nuovo assetto è contenuto nella delibera di Giunta approvata ieri mattina e che la governatrice ha presentato a Spoleto, luogo simbolo della riconversione Covid delle strutture regionali. Un Piano che interessa tutte le strutture visto che oggi scade la validità delle ordinanze per l’utilizzo degli ospedali di Spoleto e Pantalla quali Covid-hospital. «Procederemo in modo graduale – aggiunge la presidente - ripartendo dai 127 posti letto regionali di terapia intensiva, allestiti con un lavoro di implementazione straordinario visto che partivano da 69». Resteranno 62 posti di sub-intensiva e circa 100 posti Covid ordinari concentrati negli ospedali regionali di Terni e Perugia. «Come risposta rapida ed elastica ad eventuali emergenze, resta a disposizione l’ospedale da campo regionale con 16 terapie intensive, 12 sub intensive e 10 posti di degenza ordinaria, tutti Covid». Posti che, parallelamente, gli ospedali di Città di Castello, Branca e Foligno ridurranno progressivamente, mentre a Spoleto e a Pantalla si procederà a una progressiva riconversione.
 

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