Questo pomeriggio, a Santa Marta, Papa Francesco ha incontrato Mbengue Nyimbilo Crepin, per tutti Pato, dal Camerun, accompagnato da don Mattia Ferrari, che come cappellano ha partecipato a tante missioni di salvataggio di Mediterranea Saving Humans, di Luca Casarini. Con loro erano presenti alcuni migranti e collaboratori di associazioni e realtà impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione dei rifugiati, che in vari modi hanno contribuito a facilitare l’arrivo di Pato in Italia, e il cardinale Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Pato ha perso la moglie e la figlia di sei anni nel luglio di quest’anno, dopo essere stato fermato e riportato nel deserto tra la Libia e la Tunisia dalle autorità tunisine. Papa Francesco ha ascoltato i dolorosi racconti sulle migliaia di persone che soffrono nel tentativo di raggiungere l’Europa.
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David, dal Sud Sudan, impegnato al fianco dei prigionieri nei campi di detenzione in Nord Africa, ha ringraziato il Papa per il suo incoraggiamento e gli interventi a favore dei migranti: «Non ci date solo un sogno, ci accogliete».