"Questa è una tassa sulla malattia che colpirà i soggetti più fragili e gli anziani”. Lapidario il commento della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale, rispetto alla decisione della Regione Lazio di mettere a carico del cittadino il costo del tampone Covid-19. Fino a marzo, infatti, vigeva un accordo per cui i test effettuati dal medico di base erano gratuiti per il paziente. Ora non più.
“Dal 1 aprile – spiega il segretario provinciale del sindacato, Michele Fiore - il tampone necessario per la diagnosi differenziale nelle patologie respiratorie è a carico del cittadino”. Resta però l’obbligo di notifica dei malati al servizio di Igiene della Asl. Ma senza il test diagnostico è impossibile avere la conferma dell’infezione in corso. “L’alternativa che rimane – continua il responsabile della Fimmg - è pagare di tasca propria la prestazione. Un corto circuito che si è trasformato in un ennesimo esborso da parte del cittadino”.
L’accertamento con il tampone Covid, ricorda il medico, è necessario “per differenziare l’infezione dalle altre patologie virali o batteriche. Inoltre, soprattutto nei soggetti fragili e più esposti alle complicanze sistemiche del virus e negli ultra sessantacinquenni, è propedeutico per instaurare la terapia antivirale specifica oggi disponibile, che però va iniziata entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi. In questi casi una diagnostica corretta e precoce è obbligata, pena gravi conseguenze per i pazienti fragili”.
Ma spesso sono proprio gli anziani o i malati ad avere anche difficoltà economiche, per cui anche una manciata di euro diventano una somma ostativa.
“Resta solo la notifica al servizio di Igiene. Anche quindi il tracciamento – prosegue Fiore – rischia di saltare. Quante persone nel dubbio di essere positive saranno ora disposte a pagare per avere conferma? Non parliamo di chi si sottopone al test magari prima di una cerimonia ma di quanti hanno già problemi di salute e per i quali l’infezione sarebbe rischiosa. Se è vero che ormai la malattia da Covid nella maggior parte dei casi è lieve, per i più fragili e i pensionati resta un pericolo”.
E se si presenta un paziente con sintomi riconducibili al Covid? “O gli faccio il tampone a pagamento oppure gli dico di rivolgersi a un laboratorio, ma in quel caso è giusto mandarlo in giro nel dubbio di una infezione?”, si chiede Fiore. Intanto, i medici del Viterbese si sono già riuniti per discuterne: il costo che verrà praticato è in linea con quanto applicato nelle farmacie, ovvero 15 euro. Resta la contrarietà della categoria: “Questa nuova situazione aumenterà inevitabilmente la pressione sui Pronto soccorso, contrariamente alle intenzioni dichiarate della Giunta di ridurla. Abbiamo già avvertito la Regione nei giorni scorsi” conclude la Fimmg Lazio.