Com’è Napoli escludendo camorra, pizza e mandolini? Questa è domanda che si è posto il regista Franco Cutolo con il docufilm “Napoli S – Velata” prodotto dalla Flock. «L’assonanza nel titolo con il film di Ozpetek non è una casualità. - spiega il regista - Ormai esiste uno stile di cinema, generalmente legato ad ambienti radical chic, che rappresenta in maniera faziosa ed ipocrita una oleografia partenopea del ventunesimo secolo, a danno di una verità mai rappresentata. Benchè ciò risulti essere molto complicato vista la policentricità della cultura di questa terra».
Ci sono le testimonianze crude di quegli scugnizzi intervistati da Joe Marrazzo nella Napoli degli anni ’80 oramai cresciuti ma anche i racconti e le storie di un femminiello e di Miss Trans mondiale.
Cinque i capitoli in cui è strutturato il lavoro cinematografico che ha il sapore di un vero e proprio reportage dove il regista, munito di telecamera e microfono, scende nelle viscere di Partenope mettendo a fuoco argomenti mai esplorati attraverso una passeggiata per le strade della città, accompagnato dalle belle musiche di Marco Zurzolo. Il docufilm dopo la prima nazionale all’Auditorium Porta del parco ha recentemente aperto la seconda edizione del Bagnoli Film Festival introdotto dal critico cinematografico Valerio Caprara in un Cineteatro La perla gremito. Ora comincia a camminare sulle sue gambe e potrebbe essere distribuito su una piattaforma.