Napoli, nuova lite Manfredi-De Luca per il Collana. Il Comune: «Noi non invitati. La Regione: «Colpa del Coni»

Fra il presidente della Regione e il sindaco l’incomunicabilità è totale

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi
di Luigi Roano
Lunedì 13 Maggio 2024, 23:30 - Ultimo agg. 15 Maggio, 07:39
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«Mica l’invito dovevamo farlo noi, toccava al Coni, a Giovanni Malagò farlo e poi che c’entra il Comune con il Collana?» spiegano dall’Ente di Santa Lucia.

Il non invitato non è uno qualsiasi, si tratta del sindaco Gaetano Manfredi e il Collana è di proprietà della Regione che dopo 7 anni lo ha parzialmente riaperto al pubblico. Tuttavia il Collana sta sul territorio di Napoli - riflettono dal Comune - e ci sono delle competenze di Palazzo San Giacomo «come il parcheggio interrato da 200 posti non previsto nel Piano parcheggi della città e per farlo servirebbe il parere del Consiglio comunale».

Insomma, fra il presidente della Regione Vincenzo De Luca e Manfredi l’incomunicabilità è totale: non è più questione solo politica o di modalità di gestire il ruolo istituzionale, la sostanza è che il Presidente e il sindaco Manfredi sono dei treni che viaggiano su binari paralleli destinati a non incontrarsi mai. Il gelo nei rapporti - questa la sensazione - è anche una vicenda personale. Si contano i dispetti che si fanno tra di loro. Dalla Regione - questo fanno sapere - sul non invito al Collana peserebbe un mancato incontro o saluto del sindaco che risalirebbe a venerdì scorso. Lo scenario è quello di piazza Municipio dove si è tenuta una manifestazione sulla sicurezza stradale dove il sindaco non era annunciato, ma non era assicurata la sua presenza e a parlare infatti è stato l’assessore alla Sicurezza Antonio De Iesu

I dispetti

Manfredi però ha deciso di visitare gli stand della manifestazione perché in quei minuti era arrivata la notizia della seconda ragazza morta tra Fuorigrotta e Bagnoli entrambe vittime di incidenti stradali.

Manfredi ha girato il villaggio della sicurezza e - nella sostanza - poi è tornato nel suo ufficio in Comune senza incrociare De Luca. La passeggiata tra gli stand - spiegano dal Comune - è stato un atto che il sindaco ha sentito di fare per rassicurare che il Municipio è pronto a intervenire sulla piaga delle morti da incidenti stradali dove Napoli ha un triste primato. 

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Lo strappo

Dal Comune confermano che al Collana non sono stati invitati però fanno sapere anche che il sindaco ha incontrato Malagò in uno degli eventi collegati al Giro D’Italia. Lo stesso numero uno del Coni - questo trapela - si sarebbe meravigliato della mancanza di Manfredi al Collana. Dispetti dunque, che vengono da lontano perché sull’asse Manfredi-De Luca non c’è mai stato un cielo sereno fin dal primo giorno. Oggi lo strappo sul Collana va inserito in questo contesto sul quale si innesta la tematica del parcheggio da 200 posti - che secondo Palazzo San Giacomo è stato lanciato dal governatore senza consultare il Comune. Un tema istituzionale perché si tratterebbe di mettere mano a una variante urbanistica atteso che nel piano parcheggi già in essere non è previsto quello per lo stadio del Vomero. Di qui il messaggio recapitato all’ente di Santa Lucia riguardo alle competenze. Sul territorio di Napoli - il ragionamento che fanno in Palazzo San Giacomo - decide la città, il Comune non altri. Lo scontro su questo particolare aspetto della vita istituzionale tra Regione e Municipio c’è stato anche su Porta est. Quando De Luca lancia il bando internazionale per un concorso di progettazione dove si chiarisce nel decreto della Regione che poi rispetto al progetto che vince deve adeguarsi anche il Piano urbanistico del Comune. Lo scontro si consuma nella sede degli industriali. Manfredi prende la parola e chiarisce ancora una volta «che il disegno urbanistico è una prerogativa del Consiglio comunale. Un disegno urbanistico approvato dal Consiglio all’unanimità «quindi anche dalle forze di opposizione. E questo significa - le parole del sindaco - che dove c’è dialogo si possono fare gli interessi della città». 

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