Fondi Ue per la Campania, è lite De Luca-Industriali

Il governatore: «La Meloni ha dato risorse a 17 regioni ma per noi ancora nulla»

Il presidente della Regione Vincenzo De Luca
Il presidente della Regione Vincenzo De Luca
di Luigi Roano
Mercoledì 24 Aprile 2024, 23:30 - Ultimo agg. 26 Aprile, 08:30
4 Minuti di Lettura

«La Napoli che verrà» - convegno organizzato nella sede degli industriali a Palazzo Partanna dalle Fs - doveva essere il momento per presentare il progetto “Porta est” che cambierà un pezzo della città. Invece, fin dalla prime battute, quelle del Presidente della Regione Vincenzo De Luca, si è capito che la giornata si sarebbe consumata anche se non soprattutto con una rissa dialettica, con De Luca contro tutti. Tra il presidente della Regione e il sindaco Gaetano Manfredi nemmeno una stretta di mano. Con le Fs più è andata alla stessa maniera, ma soprattutto De Luca ha fatto infuriare il Presidente degli industriali napoletani Costanzo Jannotti Pecci, che ha tolto la parola a De Luca che lo ha punzecchiato per almeno due volte sulla presunta morbidezza verso il governo. Ma procediamo con ordine e giova ricordare che il primo strappo si consuma sabato scorso quando De Luca aveva presentato sabato scorso in solitaria “Porta est“ alla Regione. 

Vincenzo De Luca arriva a Palazzo Partanna intorno alle 10 e a chi gli chiede della «Napoli che verrà» risponde piccato: «Il titolo è pretenzioso, la Napoli che verrà la dobbiamo fare noi, le Istituzioni, le Fs devono parlare dei binari e delle infrastrutture della mobilità.

La Regione ha investimenti in campo per 7 miliardi ma quello che manca è lo sviluppo, dietro alle infrastrutture non c’è niente abbiamo un governo sgangherato che blocca i fondi e abbiamo una classe dirigente del Sud che dorme in piedi». L’attacco all’esecutivo nazionale sale di livello quando De Luca racconta «che il Cipe - l’organismo che deve erogare i fondi anche per finanziare Porta Est - ha dato i fondi a 17 regioni tranne che a Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna cioè l’intero Sud. Sono curioso di sapere come l pensano gli industriali napoletani ai quali non sono stati dati gli incentivi promessi». E a chi gli chiede se il dialogo con il governo è interrotto risponde così: «Non adoperate più questa parola, il dialogo nasconde l’opportunismo e la vigliaccheria politica stiamo dialogando da un anno e non abbiamo ottenuto nulla». Sul dialogo con il governo c’è stata la rottura definitiva con Manfredi e quell’espressione - «dietro il dialogo si nasconde l’opportunismo politico». De Luca pur senza nominarlo mai la usò nella sua marcia su Roma per protestare contro il governo alla quale Manfredi non partecipò. Il De Luca atto primo finisce qui. 

La seconda parte si svolge nella Sala D’Amato. Quando De Luca per due volte invita gli imprenditori a prendere posizioni più forti contro il governo con Jannotti Pecci che gli toglie la parola: «Tu hai una funzione politica noi facciamo un altro lavoro abbiamo fatto dei comunicati contro il governo». Visibilmente contrariato De Luca ha concluso il suo intervento e abbandonato la scena senza salutare nessuno. Ed è il presidente degli industriali a scendere in campo: «Abbiamo un ruolo di responsabilità - spiega Jannotti Pecci - in quanto prima associazione di imprese del Sud. Abbiamo come nostra modalità di interlocuzione con le Istituzioni quella del dialogo che va tenuto sempre aperto».

Video

Il presidente entra nel merito: «Su alcune questioni come l’autonomia differenziata con modalità adeguate abbiamo espresso con tutta la fermezza possibile e primi fra tutti il nostro dissenso e stiamo cercando con gli strumenti dei quali disponiamo e sono quelli della proposta e non solo quello dello scontro di dare un contributo a questa legge per migliorarla». Poi Jannotti Pecci conclude il suo ragionamento: «Riteniamo che il dialogo con le Istituzioni debba essere ricercato da tutti e ad ogni costo. Ascoltiamo il presidente della Regione del quale condividiamo alcune cose altre le condividiamo meno e la stessa cosa vale per il governo. Noi diciamo a tutti che da dallo scontro istituzionale ne derivano solamente cose negative».

© RIPRODUZIONE RISERVATA