«La Napoli che verrà» - convegno organizzato nella sede degli industriali a Palazzo Partanna dalle Fs - doveva essere il momento per presentare il progetto “Porta est” che cambierà un pezzo della città. Invece, fin dalla prime battute, quelle del Presidente della Regione Vincenzo De Luca, si è capito che la giornata si sarebbe consumata anche se non soprattutto con una rissa dialettica, con De Luca contro tutti. Tra il presidente della Regione e il sindaco Gaetano Manfredi nemmeno una stretta di mano. Con le Fs più è andata alla stessa maniera, ma soprattutto De Luca ha fatto infuriare il Presidente degli industriali napoletani Costanzo Jannotti Pecci, che ha tolto la parola a De Luca che lo ha punzecchiato per almeno due volte sulla presunta morbidezza verso il governo. Ma procediamo con ordine e giova ricordare che il primo strappo si consuma sabato scorso quando De Luca aveva presentato sabato scorso in solitaria “Porta est“ alla Regione.
Vincenzo De Luca arriva a Palazzo Partanna intorno alle 10 e a chi gli chiede della «Napoli che verrà» risponde piccato: «Il titolo è pretenzioso, la Napoli che verrà la dobbiamo fare noi, le Istituzioni, le Fs devono parlare dei binari e delle infrastrutture della mobilità.
La seconda parte si svolge nella Sala D’Amato. Quando De Luca per due volte invita gli imprenditori a prendere posizioni più forti contro il governo con Jannotti Pecci che gli toglie la parola: «Tu hai una funzione politica noi facciamo un altro lavoro abbiamo fatto dei comunicati contro il governo». Visibilmente contrariato De Luca ha concluso il suo intervento e abbandonato la scena senza salutare nessuno. Ed è il presidente degli industriali a scendere in campo: «Abbiamo un ruolo di responsabilità - spiega Jannotti Pecci - in quanto prima associazione di imprese del Sud. Abbiamo come nostra modalità di interlocuzione con le Istituzioni quella del dialogo che va tenuto sempre aperto».
Il presidente entra nel merito: «Su alcune questioni come l’autonomia differenziata con modalità adeguate abbiamo espresso con tutta la fermezza possibile e primi fra tutti il nostro dissenso e stiamo cercando con gli strumenti dei quali disponiamo e sono quelli della proposta e non solo quello dello scontro di dare un contributo a questa legge per migliorarla». Poi Jannotti Pecci conclude il suo ragionamento: «Riteniamo che il dialogo con le Istituzioni debba essere ricercato da tutti e ad ogni costo. Ascoltiamo il presidente della Regione del quale condividiamo alcune cose altre le condividiamo meno e la stessa cosa vale per il governo. Noi diciamo a tutti che da dallo scontro istituzionale ne derivano solamente cose negative».