Vedere la grande folla che si raduna impaziente davanti all'ingresso del Comicon 2024 ha dell'impressionante.
Ombrelli si susseguono compatti come una serie di scudi di una legione romana. «E questo è niente» dicono alcuni «lo scorso anno la fila arrivava fino allo stadio Maradona».
All'apertura dei cancelli alle 10 meno un quarto, il pensiero degli appassionati è uno solo: correre. Una folla di giovani si precipita a larghe falciate verso gli stand e i firma copie: sanno che li aspetta una giornata di lunghe attese e code.
I cosplayer
Non possono mancare. Del resto sono i veri protagonisti dell'evento: giovani con parrucche, capelli colorati, abiti fatti a mano, lenti a contatto colorate e armi in vetroresina.
C'è Jack Skeletron, che si aggira baciando la mano ai passanti, c'è Deadpool, che si diverte a fare scherzi, c'è il più taciturno Zoro di One Piece, che guarda tutti dall'alto in basso. Non è un semplice travestimento come a carnevale, è molto di più.
«Fare cosplay permette di creare legami con persone che hanno le tue stesse passioni.
«Sì, soprattutto i ragazzi della nostra generazione che alle volte si sentono persi e spaesati, fare cosplay aiuta a creare empatia. Lo vediamo anche nei bambini».
Tutti pazzi per Hazbin Hotel
Negli anni si sono susseguite tante mode: c'è stata la febbre di “Casa di Carta”, più di recente quella di “Barbie”. Oggi, però, il cosplay più gettonato è uno: Hazbin Hotel.
Il cartone animato è nato dall'artista statunitense Vivienne Medrano, poi acquistato e pubblicato nel 2024 da Prime Video: è un boom di successi.
Tutti vogliono riprodurre gli iconici costumi, tutti vogliono interpretare almeno per un giorno i protagonisti della serie che pone al centro la guerra tra Inferno e Paradiso.
Il Komacon
Una folla di ragazzi si raduna in cerchio davanti al padiglione dedicato all'Asia. Sono fermi, con le orecchie tese e con una gamba avanti all'altra: pronti a scattare.
La musica parte e al centro del cerchio, per chi sa la coreografia almeno, nasce un vero e proprio corpo di ballo. I più timidi guardano senza partecipare, ma le mosse le conoscono tutte. È il K-pop musica coreana che appassiona i giovanissimi.
L'Italia, infatti, ha uno stretto legame di amore con la Corea. Non solo grazie ad artisti, come i BTS, che fanno emozionare orde di fan italiani, ma anche grazie alla loro cultura culinaria e non solo.
Per questo motivo uno dei padiglioni più amati è proprio l'Asian village: stanze che riproducono gli interni delle case coreane, abiti tradizionali da poter indossare - gli Hanbok - e alimenti tipici della tradizione asiatica da poter gustare circondati da lanterne bianche e rosse.