Guardi le altre e rifletti. E ti amareggi. Ma che cosa è mai successo al Napoli? I più ottimisti, i più tifosi, avrebbero voluto vederlo anche in questa stagione bello e quasi imbattibile come quello di Spalletti. Ma era troppo chiedere una squadra almeno all'altezza del suo prestigio - mai così male nel girone di ritorno nell'era De Laurentiis e una collocazione di classifica simile non si vedeva dalla primavera del 2009, quando vi fu il passaggio (inutile) da Reja a Donadoni - di continuare a divertire la sua gente, anche senza essere in lotta per lo scudetto?
Ecco il punto. Guardi lo show della Roma, che va spedita in Italia e in Europa anche senza lo stregone Mourinho, e la rimonta della Fiorentina e poi ripensi alla prova di Cagliari, all'ennesima partita buttata da una squadra che sembra davvero senz'anima. E questo anche se la voglia di Napoli non è scomparsa, come dimostra la classifica degli spettatori in questa stagione: a seguire la squadra azzurra, quarta in graduatoria (bisogna fare i conti con una capienza ben più ristretta rispetto agli stadi di Milano e Roma), vi sono stati in media 45mila spettatori, secondo i dati di Transfermarkt. E tanti, o forse di più, assisteranno a Napoli-Juve domenica, partita così diversa da quella che Spalletti stravinse nel gennaio 2023, dando 5 gol ad Allegri e cercando inutilmente di stringergli la mano alla fine.
Al di là degli obiettivi - la qualificazione a una coppa europea e il passaggio di turno in Champions League - è questo meccanismo che Francesco Calzona deve provare a riattivare sfruttando la forza di giocatori che non possono aver cancellato quei codici, restituendo ai tifosi la cosa più bella: il divertimento.