I parenti del boss detenuto al 41 bis sono finiti al centro di un'inchiesta tesa a tarpare le ali di quella che era la costola rinata della cosca di Casapesenna, ma anche di episodi che risalgono alla latitanza di Michele Zagaria, catturato nel 2011.
Tra gli arrestati, Francesco Nobis, un imprenditore che realizzò alcuni dei bunker in cui il superlatitante si è nascosto per quindici anni. Il gruppo, si legge negli atti depositati dalla Dda di Napoli, era concentrato intorno alla figura di Filippo Capaldo, nipote di Michele "capa storta": secondo gli inquirenti, il ragazzo è attualmente il reggente della costola Zagaria del clan dei Casalesi.
In manette è finito anche Carmine Domenico Nocera, architetto che è stato anche consulente esterno del Comune di Caserta che da due settimane risultava peraltro già indagato – assieme all'ex assessore Giuseppe Greco - per la storia di una mazzetta da 200mila euro intascata per il rilascio della licenza di un parcheggio.
Il professionista avrebbe progettato i bunker di ultima generazione che hanno permesso a Zagaria di sfuggire alla cattura per tre lustri. L'inchiesta è coordinata dai sostituti Maurizio Giordano e Catello Maresca.