Le due necessità
prima del voto

Sabato 17 Novembre 2012, 09:20
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Caro Direttore, il 42,5 % ritenuta percentuale troppo alta per l’aggiudicazione del premio di maggioranza e la riforma elettorale ferma. Gli italiani che preferiscono disertare le urne si aggirano sul 30% ( stima per difetto) e il restante 70% decide.



Non si comprende perché tra i due blocchi non si debba far aggiudicare il premio di maggioranza a chi prende il maggior numero di voti, anche se la differenza dovesse risultare di minima entità. Sarebbe l’occasione per rafforzare negli italiani l’idea di dar luogo ad un vero bipolarismo, allontanando lo spettro di inciuci che costituirebbe uno spauracchio per il decorso della legislatura. Negli Stati Uniti, Bush nel 2000 sconfisse Kerry per poche migliaia di voti, e stiamo parlando della più grande potenza del mondo.



Pasquale Mirante - Sessa Aurunca



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Caro Mirante, cambiare le regole a pochi mesi dal gioco non sarà facile. Detto questo, bisogna provarci - e alla svelta - onde evitare che il voto per le politiche si trasformi nell’ordalia che tutti temiamo: nessun vincitore, quindi la paralisi e una fortissima opposizione egemonizzata da forze radicali e barricadere come il movimento grillino e i suoi satelliti.

I punti chiave della nuova riforma dovrebbero essere due: il tetto da raggiungere per avere il premio e l’entità dello stesso. Messi da parte gli scherzetti a cui ci hanno abituato i partitanti in questi mesi (regole costruite solo per dispetto all’avversario, potenziale vincitore) bisogna fissare criteri semplici ed equanimi che trasformino una maggioranza, magari relativa, in una in grado di governare senza ricorrere a sistemi dopanti che stravolgano la democrazia.

Fatto questo, e aggiunta l’approvazione della legge di stabilità, si potrà andare a votare con animo sgombro. Quindi, i partiti la smettano con i balletti su febbraio e marzo e pensino a pedalare. Di tempo per non perdere la faccia ne è rimasto poco.






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