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La famiglia di Davide Bifolco, il 17enne ucciso dall’arma di un carabiniere al Rione Traiano, punta l’indice contro il militare: «Ha sparato puntando al cuore». E i parenti del ragazzo diffondono su Facebook le immagini choc del cadavere: sul corpo si notano graffi e lividi.
I legali della famiglia, inoltre, hanno diffuso il video dell’irruzione di un carabiniere, pistola alla mano, in una sala giochi subito dopo la tragedia.
Ma l’Arma precisa: non è il carabiniere che ha sparato a Davide. Mano tesa dai vertici dei carabinieri: vicini ai genitori del ragazzo. L’avvocato della famiglia Bifolco ha ascoltato quello che ha definito «il supertestimone», le cui rivelazioni confermerebbero la versione dei due ragazzi che sarebbero stati a bordo della moto nella notte fatale. In sostanza il testimone racconterebbe di aver visto il carabiniere sparare puntando al cuore.