Napoli. Di giorno badante, di notte «prostituto» in Villa comunale per 5 euro: denunciato con due clienti

Napoli. Di giorno badante, di notte «prostituto» in Villa comunale per 5 euro: denunciato con due clienti
Sabato 27 Settembre 2014, 14:40 - Ultimo agg. 23:34
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Nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Generale della Polizia Municipale, mirati al controllo del fenomeno della prostituzione soprattutto all’interno dei parchi cittadini, gli agenti delle Unità Operativa Tutela Emergenze Sociali e Minori, diretti dal capitano Pagnano e della Unità Operativa Tutela Ambientale diretti dal capitano Del Gaudio, a seguito di una complessa attività di indagine hanno accertato che un gruppo di persone si prostituiva all’interno della Villa Comunale adescando clienti attraverso un consolidato rituale in codice messo in atto mediante segni gestuali.



Durante l’appostamento, iniziato all’imbrunire e terminato nel cuore della notte, sono stati osservati - all’altezza della stazione zoologica Anton Dohrn - otto soggetti tutti di sesso maschile che facevano uso di un codice gestuale, chiaro e ben definito, mediante il quale adescavano diversi clienti. Al termine degli accertamenti gli agenti sono intervenuti e hanno fermato tre di queste persone, due napoletani e un cingalese, mentre gli altri si disperdevano rapidamente.



Due dei tre fermati, un napoletano F.G. di 42 anni, un cingalese H.L. di 27, colti in flagranza, venivano denunziati per atti osceni in luogo pubblico. Dalle indagini è emerso che il cittadino straniero, regolarmente inquadrato come badante presso un anziano signore, durante il tempo libero “arrotondava” il suo stipendio prostituendosi sistematicamente in Villa. Il terzo fermato, T.F. di anni 44, è risultato un abituale frequentatore e conoscitore del rituale in codice: il cliente di turno, indirizzato da un terzo soggetto, qualora di suo gradimento, avrebbe dovuto toccare il gomito del prostituto che dopo aver consumato il fugace rapporto sessuale accettava regali in denaro, mediamente 5 euro a prestazione.



Le indagini, ancora in corso, sono volte a chiarire se quanto documentato è frutto della libera iniziativa dei singoli soggetti o se il fenomeno sia riconducibile allo sfruttamento della prostituzione.