Napoli. L'Ospedale del Mare fa scuola a Bruxelles

Napoli. L'Ospedale del Mare fa scuola a Bruxelles
Sabato 21 Novembre 2015, 13:30 - Ultimo agg. 16 Novembre, 13:08
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Mentre in Campania si discute sul futuro e si incomincia a lavorare per rendere operativo l’Ospedale del Mare, nel resto d’Europa c’è già chi guarda con interesse a quanto realizzato a Ponticelli. Per questo il commissario ad acta Ciro Verdoliva, l’uomo che più di tutti conosce questa struttura avveniristica, è stato chiamato a Bruxelles per un incontro del prestigioso European Health Property Network (dal 16 al 18 novembre), al quale saranno presenti molte personalità europee del settore sanità tra cui Walter Ricciardi (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità), Ben Page (amministratore delegato della società leader di ricerche di mercato Ipsos Mori), Jill Maben (OBE del King’s College, Londra), James Barlow (Imperial College, Londra), Liesbeth van Heel (segretario del progetto di riqualificazione del Centro Medico Erasmus, Paesi Bassi), John Davis (Capo della Divisione Life Sciences and Health della Banca Europea per gli investimenti, Lussenburgo), Grazia Cioci (vicedirettore settore europeo Health Care Without Harm, Belgio), Marcin Kautsch (Università di Cracovia, Polonia), Angus Hunter (consigliere delegato Optimat, Regno Unito), Peter Haggarty (Direttore Estates and Facilities, Università di Glasgow, Scozia).



Non un appuntamento di “copertina”, bensì uno dei più importanti rendez-vous di addetti ai lavori interessati a capire come sfruttare e replicare l’esperienza di Napoli. Semplificando un po’ l’EuHPN è infatti una rete che si occupa principalmente di promuovere standard di investimento migliori e più efficaci, di progettazione, manutenzione e gestione del patrimonio immobiliare della sanità, usando la capacità della “rete” per stimolare a stare al passo con gli sviluppi più avanzati della cura della salute; ora, sotto la guida della presidentessa Simona Agger (per il biennio 2015 – 2016) e del Direttore esecutivo Jonathan Erskine, il network sta guardando con grande interesse al Mezzogiorno d’Italia. E l’Ospedale del Mare in fatto di innovazione tecnologica non ha eguali.



«Ricevere questo invito – dice Verdoliva – è stato un grande onore; la conferma del fatto che la Campania può essere la culla di molte eccellenze. Del resto, se i maggiori esperti d’Europa ci chiedono “una lezione” su ciò che abbiamo fatto, non possiamo che esserne orgogliosi. Portare in Europa le nostre eccellenze significa anche avere maggiori chance di attrarre fondi comunitari che possano servire a migliorare i nostri ospedali». Da questo punto di vista ci sono almeno due aspetti che rendono questa “missione” a Bruxelles particolarmente interessante. Non si deve infatti dimenticare che l’Ospedale del Mare è stato costruito in buona parte anche con fondi europei; e in secondo luogo che a breve partirà il nuovo programma di attribuzione di fondi, un programma che stavolta potrebbe guardare alla Campania con un occhio diverso. Come ad una regione capace di spendere al meglio le risorse comunitarie messe a disposizione in sanità.



In questo senso l’Ospedale del Mare è un unicum. Dal punto di vista tecnico uno degli aspetti meno noti, ma certamente molto interessanti, è la capacità dell’ospedale di produrre energia grazie ad un moderno impianto di cogenerazione. Con motori alimentati a metano viene prodotta infatti gran parte dell’energia elettrica necessaria al complesso Ospedaliero.



Non bastasse, attraverso il recupero termico del calore emesso dai fumi di scarico, il sistema consente di aumentare notevolmente la produzione di acqua calda integra la centrale termica/frigorifera e contribuisce all’alimentazione di circuiti di riscaldamento ad alta temperatura, di porzioni dell’ospedale quali ad esempio edificio direzionale, albergo e così via. Attraverso l’utilizzo di un’unica fonte energetica, il metano, vengono prodotte tre fonti alternative “energia elettrica, acqua calda, acqua refrigerata” e immessi in atmosfera fumi con temperature relativamente basse inferiori a 150 °C con notevoli benefici per quanto riguarda l’inquinamento ambientale.



«L’Ospedale del mare – conclude Verdoliva - è nato come modello innovativo di edilizia sanitaria, come “nuovo modello di ospedale” ad alto contenuto tecnologico e assistenziale. E bello pensare che in futuro altri Paesi europei possano sfruttare le nostre soluzioni ingegneristiche per realizzare ospedali che mettono il paziente e le sue esigenze al centro di tutto. Ci sono alcuni punti chiave che fanno di questo ospedale un unicum a livello internazionale: soluzioni avanzate in fatto di protezione sismica, tecnologie elettromedicali mai impiegate prima in Europa, soluzioni di risparmio energetico, integrazione tra logica funzionale e chiarezza di informazione ed estetica dello spazio finalizzata a restituire all’utenza un elevato comfort e un senso di appartenenza ed affidabilità.



E la soluzione antisismica adottata – tra le poche strutture al mondo – ha lo scopo di garantire un’alta protezione dell’intero complesso, garantendo la perfetta operabilità e funzionalità per terremoti meno violenti ma più frequenti; l’intensità del sisma con cui è stata progettata tutta la struttura, è la più alta prevista dalle normative italiane ed europee.

Questa avventura è stata un’occasione per dimostrare che l’intesa della “squadra” in ordine a strutture e decisioni ha consentito di raggiungere lo straordinario risultato del completamento di un’opera incredibile.



Un’opera che la Regione ha tutta l’intenzione di valorizzare, considerata strategica nell’organizzazione della rete regionale. Del resto l’Ospedale del Mare non solo sarà un punto di riferimento quale dipartimento di emergenza e accettazione di II livello, il ruolo di Hub nella rete per l’emergenza cardiologica, dell’ictus cerebrale acuto, per il trattamento della calcolosi renouretrale, ed il Centro Trauma di Alta Specializzazione (CTS) dotato dell’Unità Spinale Unipolare di riferimento per tutto l'ambito regionale.

«Questo – spiega il commissario dell’Asl Napoli 1 centro Renato Pizzuti - consentirà di accrescere e qualificare ulteriormente la risposta ai bisogni di diagnosi e cura per patologie acute della Regione Campania, e in particolare nell’area metropolitana di Napoli, contribuendo al decongestionamento delle strutture di emergenza-urgenza di quest’area».



L’importanza della necessità che la struttura debba vedere quanto prima lo start up la si comprende nelle parole del Presidente De Luca «è essenziale che da una politica fatta per la Sanità si passi ad una politica per la Salute ripristinando la dignità, il potere e la libertà di scelta da parte del cittadino/paziente; è altresì opportuno abbandonare le scelte per soddisfare le esigenze interne della sanità ed attivare in concreto quelle per soddisfare reali esigenze di salute dei cittadini; e l’Ospedale del Mare è un’occasione per un’offerta concreta e qualitativamente all’avanguardia, importante polo ospedaliero - strategico nell'organizzazione della rete regionale - i cui primi effetti potranno essere finalmente apprezzati nel breve periodo ed i cui esiti effettivi realmente comprensibili nel medio-lungo periodo».



«Ora – ha detto Ciro Verdoliva - sta alle varie anime della vita dell’ospedale dimostrare quanto vale in termini di risposta alle esigenze dei pazienti».
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