Svolta nel giallo di Afragola: la donna morta è una straniera «rifugiata»

Svolta nel giallo di Afragola: la donna morta è una straniera «rifugiata»
Martedì 1 Settembre 2015, 17:56 - Ultimo agg. 2 Settembre, 08:30
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Afragola. Colpo di scena nel giallo di Afragola: ha finalmente un nome la donna ritrovata priva di vita venerdì mattina da alcuni netturbini, con il corpo adagiato su un cartone coperto da stracci e coperte, abbandonato tra le erbacce e la sporcizia del marciapiede di via Pelliccia. Si chiama Ludimyla Kuchuk, classe 1973, ed era una ucraina senza fissa dimora che aveva chiesto asilo politico nel giugno 2014 con lo status di rifugiata.

La svolta nelle indagini, coordinate dal dirigente della Polizia di Stato di Afragola, il vicequestore Sergio Di Mauro, è stata resa possibile dopo l’autopsia della salma, effettuata presso l’Istituto di medicina legale del Secondo Policlinico, proprio dalle impronte digitali lasciate dalla sventurata 42enne all’atto della richiesta di asilo politico, quando era stata fotosegnalata un anno fa.

Gli inquirenti stanno ora tentando di ricostruire le cause della morte, presumibilmente per strangolamento, della donna scavando anche nel suo passato, che l’ha portata ad approdare in Italia dove, secondo alcune iniziali segnalazioni anonime al vaglio degli investigatori, sembra abbia lavorato come barista in un locale di Afragola. Ma al momento i riscontri di questa informazione sono stati negativi.

Molti i misteri ancora aperti, infatti, sulla fine di Ludimyla Kuchuk: a cominciare proprio da quel sinistro e squallido sudario che copriva il suo corpo smagrito, vestito di anonimi pantaloncini e maglietta ma privo di scarpe, che non sono state ancora trovate. Stranamente, infatti, la donna era sì scalza, ma le piante dei suoi piedi erano completamente pulite. Esattamente come gli stracci, la coperta e il cartone che l’avvolgevano nella improvvisata bara, senza tracce di terra né di erba: segno che la donna non può essere arrivata da sola lì, come è da escludere che sia stata lei stessa a coprirsi - nell’ipotesi di una morte naturale - bensì che l’abbia fatto qualcun altro. Ma chi? E perché?

Quali segreti nasconde la fine di Ludimyla? Molti gli interrogativi ancora aperti sul caso: come è arrivata la donna in via Pelliccia? E da quali orrori fuggiva? Era una dissidente politica che ha cercato salvezza in Italia trovando la morte, o una povera disgraziata in fuga dalla miseria, in cerca di un permesso di soggiorno e di un lavoro dignitoso ma incappata in qualche forma di perverso sfruttamento sessuale? L’indagine continua.

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