Napoli ricorda Rosi, la figlia Carolina: «Continua a parlare con i suoi film»

Napoli ricorda Rosi, la figlia Carolina: «Continua a parlare con i suoi film»
Martedì 3 Marzo 2015, 17:37 - Ultimo agg. 18:01
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«Mio padre parla attraverso i suoi film che sono sempre testimonianza attiva del suo essere cittadino e regista». Con queste parole una commossa Carolina Rosi ha ricordato suo padre Francesco Rosi, scomparso lo scorso 10 gennaio, al termine della cerimonia che si è svolta oggi al Maschio Angioino di Napoli. Pellicole che hanno raccontato «la realtà» e che - ha sottolineato Carolina - «sono ancora attuali, perché se chiudi gli occhi e li riapri nulla è cambiato, hanno lasciato un traccia e questo lo renderà indimenticabile».

Carolina è rimasta molto colpita, fino alla commozione, dalle immagini del docufilm realizzato da Arci Movie. «Sono - ha confessato - molto sensibile alle parole, ma sono ancora molto sensibile all'immagine e alla sua voce».

Dalla figlia un sentito ringraziamento agli organizzatori della cerimonia e ai tanti registi e amici intervenuti i cui ricordi - ha concluso l'attrice - «sono stati bellissimi, molto sinceri, veri. Ricordi che hanno testimoniato un vero affetto non essendoci retorica».

Al suo fianco, per tutto lo svolgimento della cerimonia, il compagno Luca De Filippo che ha voluto sottolineare quanto Rosi abbia fatto per Napoli e per le persone attraverso il suo lavoro, riuscendo a raccontare «cose che ci riguardano personalmente». Un regista Rosi che negli ultimi anni si era accostato alle commedia di Eduardo «mettendole in scena - ha evidenziato Luca De Filippo - con grandissima umiltà come solo un grande sa fare».

Tornatore. Il contesto di vita come «fonte di ispirazione» per grandi film costruiti «senza rispettare le regole». È questa la «lezione di vita» che il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore ha 'imparato' da Francesco Rosi. Il ricordo nel corso della cerimonia al Maschio Angioino, promossa dal Comune di Napoli e dall'Università Federico II, per rendere omaggio al regista scomparso lo scorso 10 gennaio. Un racconto della realtà che lo circondava con cui - ha sottolineato Tornatore - «Rosi dava al pubblico la forza, l'autorità di poter immaginare la verità». Un regista, un uomo che - ha aggiunto il premio Oscar - «ha saputo coniugare la sua immaginazione con la sua passione di cittadino, realizzando film che fossero utili non solo in quel momento storico, ma per sempre». Tornatore non si è soffermato solo sul Rosi regista, ma ha tracciato anche la figura di Rosi uomo «duro, rigoroso, spietato con se stesso e con il suo lavoro» caratteristiche che hanno portato a definirlo nell'ambiente del cinema 'il professore«, ma un uomo »allo stesso tempo - ha evidenziato Tornatore - dolcissimo, unico regista che aveva l'abitudine di andare a cinema e poi telefonare al regista del film visto per congratularsi«. Un regista, Rosi, la cui »statura e grandezza - ha detto Mario Martone - sono quelle di un padre. Ognuno di noi - ha proseguito - ha appreso dal suo cinema tantissimi elementi che fanno parte della nostra formazione«. Martone ha sottolineato come Rosi riuscisse ad essere nei suoi capolavori cinematografici »semplice e forte, doti che non è facile esprimere nel nostro tempo e a cui tutti dobbiamo guardare con molto amore«.

Caldoro. «Ho partecipato con viva emozione agli eventi organizzati per rendere omaggio a Francesco Rosi, uno dei più grandi ambasciatori di Napoli nel mondo che si è distinto per la qualità della sua opera di artista e di intellettuale.» Lo ha detto il vicepresidente della Regione Campania Guido Trombetti, che ha partecipato alla cerimonia in omaggio del regista presso il Maschio Angioino. «Rosi è stato un autore d'inchiesta e molto di più, un narratore semplice e lineare ed al tempo stesso emozionante. In grado di tenere lo spettatore inchiodato allo schermo con quella capacità ipnotica che hanno soltanto i grandissimi maestri», ha concluso Trombetti. «I più sinceri complimenti all'Università Federico II e al rettore Gaetano Manfredi per questo evento.» Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. «Con competenza e con un dibattito di grande qualità si è ricordato un protagonista del nostro Paese, Un artista che ha saputo raccontare storie ed eventi con un linguaggio semplice», conclude il presidente.