Milano. Acido su fidanzato del liceo: arrestata studentessa della Bocconi. Già tentò di evirare un uomo

Milano. Acido su fidanzato del liceo: arrestata studentessa della Bocconi. Già tentò di evirare un uomo
Lunedì 29 Dicembre 2014, 17:22 - Ultimo agg. 30 Dicembre, 10:53
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Lo ha attirato in via Carcano con la scusa di consegnargli un pacco e poi, insieme all'attuale fidanzato, gli ha gettato dell'acido in faccia. Martina Levato, 23enne studentessa della Bocconi, avrebbe escogitato tutto per vendicarsi dell'ex fidanzatino del liceo, colpevole di averla «infastidita» con sms e messaggi su Fb. Per l'aggressione al 22enne Pietro Barbini avvenuta ieri pomeriggio a Milano il giudice ha convalidato l'arresto di Martina Levato e dell'amante Alexander Boettcher, 30enne sposato che lavora in Borsa per una società immobiliare, disponendone la custodia cautelare in carcere.



La ragazza, ascoltata in aula dal giudice di Milano Lorella Trovato durante l'udienza di convalida dell'arresto, ha ammesso di aver gettato l'acido addosso a Barbini, compagno di scuola al liceo Parini di Milano, cercando però di scagionare l'attuale fidanzato che, secondo la sua versione, «non era consapevole» delle sue intenzioni. Non avrebbe fornito invece spiegazioni sulle telefonate per attirare il giovane, che vive a Boston ma era tornato a Milano per le vacanze di Natale, in via Carcano.



Boettcher invece, arrestato dalla polizia subito dopo l'aggressione, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'attuale fidanzata è stata invece riconosciuta dal padre di Barbini mentre si aggirava per i corridoi della Questura in seguito all'arresto del compagno.



Ulteriori riscontri sul suo ruolo sono arrivati dal racconto della vittima e dall'analisi degli sms memorizzati nel suo telefono telefono cellulare. È stata quindi arrestata nella casa dove vive insieme ai genitori a Bollate, nell'hinterland milanese. L'acido è stato invece trovato in una casa affittata da Boettcher, nato in Germania ma residente da anni a Milano, che si era presentato in via Giulio Carcano armato di martello.



La giovane già stata denunciata nel maggio scorso. Secondo quanto riferito nel corso di una conferenza stampa in Questura, la studentessa bocconiana lo scorso maggio diede appuntamento in centro a Milano ad uno studente dell'università con cui l'anno scorso, assieme ad un gruppo di amici, aveva trascorso una vacanza al mare. I due quella sera si appartarono in macchina nel parcheggio di un hotel e iniziarono a spogliarsi e a scambiarsi effusioni amorose. A un certo punto, però, la ragazza avrebbe detto a lui "chiudi gli occhi, ti devo dare un regalo". Il giovane li chiuse e poi quando li riaprì improvvisamente vide che Martina Levato aveva in mano un coltello e voleva evirarlo. Il giovane riuscì a proteggersi e venne ferito ad una mano e poi scappò chiedendo aiuto.



Sempre stando alle indagini, la giovane uscì anche lei dalla macchina e spiegò alle persone che erano accorse per aiutare il giovane che era stato lui ad aggredirla e a costringerla a salire sull'auto con la forza.
In Procura a Milano era già stato aperto un procedimento su quanto accaduto mesi fa e la ragazza risulterebbe indagata per lesioni. Ora quel fascicolo verrà "riletto" anche alla luce dell'altra aggressione di ieri nei confronti dell'ex fidanzato Pietro Barbini.




«La conseguenza di un fatto così grave non può che essere la custodia cautelare in carcere», ha

spiegato il pm di Milano Marcello Musso intervenendo in aula dopo l'interrogatorio della ragazza. «Martina Levato si è dimostrata una bocconiana reticente, falsa e spocchiosa - ha proseguito - La sua confessione è tale perché l'hanno beccata con le mani nella marmellata ma non ci ha detto chi ha teso la trappola».



Il difensore della studentessa, avvocato Paola Bonelli, ha sostenuto la necessità di «valutare la

capacità di intendere e di volere» della giovane, opponendosi alla misura della custodia cautelare in carcere che «avrebbe effetti deleteri su una persona che presenta già diverse fragilità».