Tre fendenti alla piccola che dormiva nella culla

Tre fendenti alla piccola che dormiva nella culla
di Stefano Rispoli
Lunedì 18 Agosto 2014, 16:04 - Ultimo agg. 16:05
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ANCONA - Un urlo straziante squarcia la quiete di Collemarino di Ancona. Sono passate da poco le 14.



Sara Bedini, 32 anni, infermiera di Torrette, è appena rientrata nel suo appartamento al terzo piano di via Patrizi 1, nel palazzo della tenenza locale dei Carabinieri. Era al mare a Palombina con la figlia più grande di 4 anni e i familiari quando è stata chiamata al cellulare dal marito. “Vieni su, ho fatto un casino”. Agghiacciante la scena: Luca Giustini, 34 anni, ferroviere, ha appena colpito a morte con un coltello da cucina Alessia, la bimba di 18 mesi. Era nella culla quando l’ha raggiunta con tre fendenti al cuore, uno dei quali ha trapassato il torace. Un raptus di follia, non c’è altra spiegazione. Pare che la coppia non fosse in crisi né avesse problemi economici.



Tutti descrivono Luca come un ragazzo d’oro, innamorato della moglie e delle bimbe. Ultimamente, però, qualcuno l’aveva visto strano, stressato. Era solo in casa quando ha scatenato la sua follia omicida. Sara era uscita da poco: aspettava il marito che avrebbe dovuto raggiungerla in spiaggia non appena si fosse svegliata Alessia. Invece, Luca all’improvviso, forse per il pianto della bimba, ha afferrato un coltello in cucina e ha colpito la figlioletta almeno tre volte. Poi ha chiamato la moglie con voce concitata. Sara si è catapultata a casa insieme al padre, Roberto Bedini. Ha provato a soccorrere la piccola. Sono state le sue urla a richiamare l’attenzione di un carabiniere della stazione di Collemarino, al piano di sotto.



Quando è uscito nel piazzale, il militare ha visto il nonno con la bimba sanguinante in braccio, in cerca di soccorsi. Il carabiniere ha chiamato il 118 e poi è salito in casa per fermare il papà assassino, sequestrando l’arma del delitto. Nel frattempo, sono sopraggiunte le pattuglie del Radiomobile dei Carabinieri, le Volanti della Polizia e la Scientifica che hanno sottoposto a sequestro l’immobile. E’ stato il nonno Roberto ad affidare la nipotina al personale della Blu Pubblica Assistenza di Falconara. Mezzora di disperato soccorso. Tutto inutile: Alessia era già morta.



In poco tempo sono accorsi i parenti per stringersi attorno a Sara, assistita dai soccorritori. Tutta imbrattata di sangue, ha sussurrato: “Ho lasciato il coltello vicino a mio marito nella speranza che si uccidesse”.



Poi il pensiero è passato all’altra figlia di 4 anni e mezzo, rimasta in spiaggia con altri parenti. “Cosa le racconterò? Che papà non c’è e la sorellina è tra gli angeli?”. Inconsolabile Daniela, la nonna materna: “Alessia no! Perché non me l’hanno salvata? L’ho cresciuta io, era tutta insanguinata”, ha gridato disperata, prima di accusare un lieve malore. Il papà omicida nel frattempo, dopo un primo interrogatorio del Pm Andrea Laurino, è stato trasferito alla caserma di via Montagnola, passando per il garage ed evitando così il possibile linciaggio dei parenti. Interrogato fino a sera, si è sentito male ed è stato portato a Torrette.



E’ stato arrestato in flagranza per omicidio volontario e ora è piantonato in ospedale in attesa dell’udienza di convalida. L’ultima scena, terrificante, è quella dei familiari che con acqua e sapone lavano le macchie di sangue di Alessia nel pianerottolo, per cancellare i segni di una tragedia disumana.