«Tu che mi accompagni alla vita»: al Comune di Salerno le storie di papà che hanno fatto la... storia

Testimonianze toccanti ed esperienze di vita

L'iniziativa in Comune
L'iniziativa in Comune
di Brigida Vicinanza
Martedì 19 Marzo 2024, 16:28 - Ultimo agg. 17:55
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Famiglie, mamme e…soprattutto papà che accompagnano alla vita. Anche quando la vita fa spazio alla morte, alle difficoltà, agli ostacoli che generano fatica ma anche luce. Ieri mattina, a palazzo di città, si è celebrata la festa dei papà con l’evento fortemente voluto dalla vicesindaca Paky Memoli e dal titolo: «Tu mi accompagni alla vita».

Testimonianze toccanti ed esperienze di vita che si intrecciano negli occhi di papà ma anche di mamme che si fondono e fanno famiglia davanti agli sguardi degli alunni delle scuole cittadine presenti in massa nel Salone dei Marmi dell’ente di via Roma. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Napoli e della vice Memoli, spazio proprio alle parole dei giovani, alla musica e poi ai racconti dei presenti tra cui Gildo Claps, fratello di Elisa, Antonella Leardi madre di Ciro Esposito, Fabio Bassi papà di Asia scomparsa prematuramente e Massimo Sforza, padre di Luna, una bambina diversamente abile. 

«La figura paterna è un bene prezioso, oggi sono stata invitata come madre ma rappresento quel padre che rimane dietro le quinte ed è consumato da dolore, che non riesce ad esporsi – ha detto Antonella, la mamma del giovane tifoso napoletano morto 10 anni fa, durante gli scontri tra ultras a Roma prima della finale di coppa Italia tra Napoli e Fiorentina – Salerno continua a rendermi partecipe e a farmi essere araldo di pace, per me un onore essere accolta dagli ultras della Salernitana.

Il calcio si dovrebbe racchiudere nei gesti d’amore: giusta la rivalità ma che duri 90 minuti. Fuori dal campo non dovrebbero mai accadere certe cose». 

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Presente anche Gildo Claps, omaggiato con un ritratto di Elisa creato da un’artista salernitana. Gildo ha voluto dare voce – da fratello – alla battaglia (seppur silenziosa) di verità in nome di Elisa portata avanti dal compianto papà, ricordando tutte le vittime di femminicidio e i loro genitori, soprattutto padri, che non si danno pace: «Rappresento i tanti padri di storie terribili che attraversano il Paese. Ho ricordato il mio papà che si è consumato nel dolore, ho ricordato il papà di Giulia, Gino Cecchettin, quello di Serena Mollicone. Papà straordinari che si sono battuti per i loro figli – ha sottolineato Claps – qui a Salerno è stato processato Danilo Restivo, mi piace ricordare l’avvocato Giuliana Scarpetta, una donna straordinaria dal punto di vista umano e professionale. Porto un messaggio di speranza: non bisogna mai mollare neanche di fronte alle difficoltà più grandi, la nostra famiglia ne è stato un esempio ma tante ancora in Italia cercano la verità. Come non deve essere un padre? Come quello di Restivo che non è un esempio di papà». 

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