Università, l'odissea in carrozzina
della studentessa Angela

Università, l'odissea in carrozzina della studentessa Angela
di Barbara Landi
Lunedì 22 Giugno 2015, 23:23 - Ultimo agg. 23 Giugno, 15:56
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«Un’università a misura di studente». È lo slogan-obiettivo perseguito dalle diverse governance che si sono susseguite negli anni alla guida dell’ateneo di Salerno. L’intento è garantire la vivibilità del campus, incentivando le attività collaterali per favorire l’aggregazione, nel rispetto della dignità umana. Proprio per stimolare l’integrazione, sono tante le attività promosse in favore anche dei giovani disabili attraverso il Laboratorio H, una struttura che tenta di recuperare i disagi e di sostenere i ragazzi con limiti fisici grazie ad un’attività di volontariato svolta attraverso il servizio civile nazionale. Di recente l’università, in partnership con Cstp e Adisu, ha predisposto un servizio aggiuntivo dedicato ai giovani con difficoltà motorie: autobus con pedane per le carrozzine dei disabili.

Oltre le rèclame e gli slogan ad effetto, davvero non esistono barriere architettoniche all’interno del campus di Salerno? In un’area non pianeggiante, con edifici ormai datati, centinaia di gradini, salite e discese, può un giovane disabile vivere in piena autonomia l’ateneo e spostarsi in totale libertà e senza aiuto? Abbiamo deciso, così, di immergerci in questo universo insieme ad Angela Avallone, 23 anni e un sorriso luminoso. Il suo ottimismo e la sua ironia sono contagiosi, perché lei ha un dono, il saper sdrammatizzare rispetto agli ostacoli della vita. Ha dovuto imparare a farlo, costretta in carrozzina dalla nascita a causa di una lesione cerebrale. Laureata in Scienze della Comunicazione, è stata selezionata per la Scuola di giornalismo che ripartirà a breve. Non può spostarsi da sola, perché ha una carrozzina manuale e può usare solo il braccio destro per darsi una spinta. Il più grande ostacolo per lei? I sanpietrini di cui è lastricato il campus, con il rischio costante di ribaltarsi.
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