«Clan, appalti e fondi Pnrr: quattro comuni a rischio»

Dalla Whirlpool alla festa scudetto

Claudio Palomba
Claudio Palomba
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Domenica 10 Dicembre 2023, 10:46
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Due anni e un mese vissuti in apnea, alle prese con emergenze e svolte epocali destinate a segnare la cronaca degli ultimi decenni. Esperienza «totalizzante», quella del prefetto di Napoli Claudio Palomba, giunto in piazza del Plebiscito il 6 novembre del 2021 e destinato a un prestigioso incarico romano: «Napoli - dice - per un prefetto vale come una scuola di specializzazione».

Prefetto, cosa ricorda in ordine sparso?
«La risoluzione della vertenza Whirlpool, ma anche la gestione dei mesi di festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto; gli omicidi di Francesco Pio Maimone a Mergellina e di Giogiò in piazza Municipio. Penso al restyling di piazza Plebiscito, della Galleria e all'emergenza minorile.

Ma anche alla storia dei comuni sciolti e quelli che sono finiti nel mirino».

Uno snodo cruciale, quello dello scioglimento dei comuni italiani.
«Sotto il mio mandato ho proposto e ottenuto lo scioglimento di quattro comuni (Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, San Giuseppe Vesuviano e Caivano), ma faccio una premessa: si tratta di un momento doloroso per tutti noi, perché rappresenta un momento in cui si interviene su amministrazioni elette in modo democratico. Erano interventi doverosi di fronte ad anomalie e criticità che non potevano essere tollerate. Vede, parliamo di realtà molto popolose, pari a un capoluogo di provincia di media dimensione, dove sono state riscontrate criticità anche negli staff tecnici e di dirigenza».

A cosa fa riferimento?
«Pensiamo allo scenario che ha offerto l'inchiesta penale su Caivano, comune che era stato commissariato per motivi politici prima che scoppiasse il caso degli stupri: ci sono procedure amministrative seguite dagli apparati tecnici su cui è opportuno fare chiarezza. E non è un caso che qui abbiamo ottenuto la sospensione di dirigenti per 18 mesi, provvedimento adottato dal ministro Piantedosi, ma che serve a blindare quegli uffici in vista dei finanziamenti pubblici».

Ci sono altri spaccati amministrativi attenzionati?
«Sì. Ci sono almeno quattro comuni sotto monitoraggio. Di recente, una commissione di accesso ha operato a Melito. Lavoro terminato e in valutazione. Sotto osservazione ci sono però altri tre comuni della provincia, ovviamente non anticipo nulla».

Perché a suo giudizio è importante intervenire con la scure dello scioglimento dei comuni?
«Abbiamo verificato possibili infiltrazioni non solo nelle compagini politiche, ma anche e soprattutto negli uffici tecnici. Vede, la gestione dei fondi del Pnrr richiede una pubblica amministrazione valida, competente, attrezzata alla sfida, ma soprattutto al riparo da infiltrazioni in materia di antimafia. È su questo punto che verranno assunte decisioni inevitabilmente rigorose».

Qual è stato il momento più bello?
«La conclusione positiva della vertenza Whirlpool. Non era scontato un epilogo positivo per l'intero stabilimento di via Argine, parliamo della vita di 112 famiglie. Non dimenticherò mai lo sguardo di una donna quando ha assistito alla firma dei contratti: era assieme al figlio e accanto agli altri operai che hanno lottato per la loro dignità di cittadini. Vede, aver contribuito a questa svolta positiva è stata un'esperienza che non dimenticherò mai. Tutto il lavoro svolto da un rappresentante dello Stato deve puntare a tutelare la dignità dei cittadini e dei lavoratori».

Qual è stato il momento più difficile?
«La morte di Francesco Pio Maimone, a Mergellina, e quella del musicista Giovan Battista Cutolo in piazza Municipio».

Come affrontare l'emergenza giovanile?
«Abbiamo lavorato a una piattaforma in grado di segnalare in tempo reale i casi di evasione scolastica. Oggi c'è una capacità di monitoraggio maggiore, che ci consente di intervenire in tempo reale, grazie al lavoro fatto in sinergia con il Comune, la Procura, l'ufficio scolastico regionale. Bisogna dare risposte alle nuove generazioni, mettere in campo modelli formativi ben integrati sul territorio e capaci di creare lavoro. Non è un caso che abbiamo insistito su un patto tra pubblico e privato».

Un modello, quello sinergico, che lei ha utilizzato per tutti i problemi di volta in volta affrontati.
«Lo abbiamo adottato per la rinascita di piazza del Plebiscito, a proposito della gestione dei fondi Fec e degli investimenti del Comune; ma anche per la questione della Galleria, dove verranno allestiti due cancelli e dove tra poco Banca d'Italia metterà a disposizione dei locali per la videosorveglianza. Nessun problema complesso può essere risolto da un approccio singolo e scisso dal resto del contesto istituzionale. In questo senso, faccio un ringraziamento a tutti gli interlocutori, a partire dalle forze dell'ordine che mostrano ogni giorno una capacità di abnegazione straordinaria».

Cosa ricorderà del terzo scudetto e dei tre mesi di feste?
«Da tifoso spero di non dover aspettare altri 33 anni. Anche sui festeggiamenti posso confermare che è stata decisiva la sintesi di tutti gli approcci istituzionali: tre mesi di festeggiamenti, senza particolari momenti traumatuci, che hanno offerto al mondo l'immagine di una città viva, gioiosa e capace di accogliere».
 

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