Pochi sanno che la Ferrari ha vissuto le prime competizioni sportive dal 1929 al 1933 in Irpinia nel Circuito Principe di Piemonte o che Tazio Nuvolari lo vinse nel 1932, o anche che Alfiero Maserati scendeva in Irpinia per vedere all’opera le sue auto o che Luigi Musso vinse in Irpinia la sua ultima gara nel 1953 a pochi giorni dal suo debutto in Formula I. C’è tutto un mondo sconosciuto ai più: la possibilità di riscoprire questa storia con tanto di analisi sulle possibili prospettive di sviluppo turistico legate ai motori è stata offerta, ieri pomeriggio, nella prima edizione del Country Motor Sport – radici e futuro dell’automobilismo irpino, l’evento che si è tenuto presso il Country Sport di Picarelli ad Avellino.
«C’è il desiderio di rappresentare al meglio qual è la storia straordinaria che vanta la nostra provincia nel campo automobilistico sportivo e di cui, forse, non siamo del tutto consapevoli» spiega Salvatore Tarantino. È lui l’autore del lavoro enciclopedico edito dalla casa editrice Renato Pergola (lo stesso editore è tra gli organizzatori dell’evento insieme al proprietario del Country, Dino Scozzafava) Circuiti Verdi Assi del Volante 1928-1992: 808 pagine in formato 240x270 in cui trovano spazio 3646 le classificazioni registrate e 1538 immagini di cui 1206 fotografie e 332 illustrazioni. Una storia che parte dal già citato Circuito Principe di Piemonte, su un tracciato di 24.950 metri che nel 1932 vide vittoria e record per Tazio Nuvolari, che passa poi al Circuito di Avellino, dominato da Luigi Musso e dalla Maserati nel 1953, e prosegue con il sogno di un autodromo, con la Cronoscalata di Montevergine ed il Rally Coppa dell’Irpinia nel 1992 valevole per il Trofeo Rallies Nazionali.
Un’opera che è però anche il racconto di generazioni di piloti, spesso al vertice nazionale. Il volume è stato presentato al pubblico per la prima volta proprio in occasione dell’evento di ieri al Countri Sport. Sarà solo uno degli appuntamenti della convention tematica che è stata programmata al Bubbles.
Lungo la strada che costeggia il Bubbles sono state posizionate le vetture scelte dalla selezione delle migliori collezioni storiche custodite dai club irpini. Nel semicerchio ai piedi del Bubbles e nello slargo prospiciente sono state invece posizionate le vetture dei protagonisti irpini oggi impegnati nella scena nazionale. Le possibilità di turismo motoristico è stato l’altro filone tematico dell’evento: «L’Irpinia con i suoi paesaggi non più irraggiungibili come in quell’automobilismo pioneristico di 100 anni fa insieme alle sue ricchezze enogastronomiche può essere attrattore di un certo tipo di turismo legato al mondo dei motori. Gli appassionati o i proprietari di auto anche molto importanti e costose potrebbero avere il piacere di percorrere le nostre strade e fruire della bellezza del paesaggio» conclude Tarantino.