Bros, un progetto di ristorazione per restare Irpinia

Tre fratelli, giovanissimi e laureati, hanno deciso di investire su Avellino per il loro futuro

I fratelli Palmieri
I fratelli Palmieri
di Massimo Roca
Venerdì 13 Ottobre 2023, 00:00
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Un cocktail per restare in Irpinia. Ad Avellino, per la precisione. Nella centralissima Piazza Kennedy che dopo l’addio dell’autostazione appare sempre più desolata. Qui, da qualche settimana, i portici di via Del Balzo e la galleria interna non sono più un budello oscuro in stile dantesco . A riportare la luce non ci ha pensato Virgilio, ma tre fratelli, o meglio, tre “Bros”. È questo, infatti, il nome del nuovo punto di ristoro - che definire bar sarebbe riduttivo - aperto un mese fa dai fratelli Palmieri. Luigi jr. 29 anni, Luca 27 e Simone 25, hanno dato sostanza alla parola fratellanza shakerandola, è il caso di dirlo, con passione e soprattutto costanza.

Avellinesi, laureati in Scienze motorie (in tridem lo scorso febbraio) hanno da sempre diversificato i loro interessi. E adesso hanno deciso di investire ad Avellino, dove vogliono restare. Insomma, nessuna intenzione di emigrare nonostante le competenze acquisite. Per i Bros non basta parlare solo di piano A o B, ma si va oltre. La passione però nasce dall’infanzia. Il nonno materno è capostipite di una famiglia di ristoratori che ancora opera ad Acerno, il comune salernitano nel cuore del Parco dei Picentini a pochi chilometri da Montella. Il salto di qualità in questo percorso è partito dal più piccolo dei tre, Simone, il primo a cimentarsi in corsi da barman attraverso varie accademie: «I miei fratelli mi hanno seguito anche all’estero. La cosa più gratificante è stato poter lavorare con Bruno Vanzan.

Siamo stati nel suo staff a Milano ed a Cannes prendendo parte a catering importanti per grandi aziende e vip».

I Bros stanno sfatando il tabù di una piazza Kennedy abbandonata a sé stessa: «C’è una movida giovane, ma non sopra le righe. Ai ragazzi piace stare sotto la galleria e vogliono stare tranquilli. Di sera c’è disponibilità di parcheggio e via Del Balzo diventa il punto di partenza per andare altrove, ma con la possibilità di fare tappa iniziale o finale proprio qui da noi». Il locale ha il suo abito camaleontico: è aperto dalle 7 del mattino alle 4 di quello successivo. Praticamente un h24 che si trasforma lungo il corso della giornata, passando dai cornetti mattutini a quelli notturni con in mezzo la cucina della fascia di pranzo. Ci sono clienti già fidelizzati, gli uffici del centro, ma anche i condomini.

Nel pomeriggio cominciano ad arrivare i giovani che diventano i protagonisti della sera e della notte. Un bar per tutti con un occhio al portafogli (non si paga il coperto) ed un’altra ai più deboli (non ci sono barriere architettoniche). «La mattina ci sono le mamme. Accompagnano i bambini a scuola e vengono ad ascoltare la musica». Ma anche quella cambia nel corso della giornata. Di mattina si rischia l’overdose glicemico con cornetti che affondano nel caffè tra le melodie dolci degli anni ’70 e ’80, spaziando tra Collage, Loretta Goggi e Alan Sorrenti. Nel pomeriggio cambia lo scenario lasciando spazio a sonorità moderne. Un format minimal nella scelta del doppio logo realizzato da uno dei fratelli: “Bros”, ma anche solo la “B” che si scompone mettendo in evidenza sulla destra il numero 3 ad indicare appunto l’unione dei tre fratelli, giovani e ancora celibi (sarà forse questo il segreto della concordia?).

Per il momento smentiscono l’adagio di parenti serpenti, come sottolinea mamma Mariella: «Si riuniscono periodicamente per correggere, per migliorare la loro staffetta giornaliera. Bros strizza l’occhio agli sportivi essendo Sky bar. In settimana si è brindato al 4-1 dell’Avellino. Un mondo, quello calcistico, che coinvolge da vicino il più piccolo dei tre fratelli, arbitro in serie D che ha già esordito in C da quarto uomo nel match tra Picierno-Taranto arbitrato proprio da Valerio Pezzopane, arbitro dell’ultima gara degli irpini. 

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