"Tagliare le casse ai clan è l'unico modo per fermarli perché effettivamente la mafia oggi si occupa prevalentemente di economia", ne è convinta Chiara Colosimo, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, che ha partecipato al convegno sulla figura del giudice Rosario Livatino all'ex carcere Borbonico di Avellino.
Secondo Colosimo, anche l'Irpinia non è immune: "Credere che la mafia non esiste è il primo, purtroppo, lasciapassare perché la mafia non solo continua ad esistere, ma perché prolifichi.
E ancora: "Le infiltrazioni nei Comuni è uno dei temi che ho posto all'attenzione della Commissione parlamentare. Si insedierà un comitato che si occuperà principalmente di questo". Colosimo ha preso parte al convegno dal titolo "Il compito quasi sovrumano del giudicare. L'eredità di Rosario Livatino". Il procuratore della Repubblica di Avellino e vicepresidente del Centro Studi Livatino, Domenico Airoma, ha ripercorso - tra l'altro - l'attività del "giudice ragazzino", esaltando anche gli aspetti personali. L'iniziativa è stata promossa dal centro Studi con la Laf, Libera Associazione forense, rappresentata dal dirigente Carlo Torti.