Passano per l’Unisannio le nuove speranze nella guerra contro il cancro. La nuova arma è rappresentata da un sensore in fibra, sviluppato per facilitare diagnosi e terapie più appropriate nella lotta contro il tumore alla tiroide.
La ricerca è nata dalla collaborazione fra tre istituti del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli - l’istituto per l’endocrinologia e l’oncologia «Gaetano Salvatore» (Cnr-Ieos), l’istituto di scienze e tecnologie chimiche «Giulio Natta» (Cnr-Scitec) e l’istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti «Eduardo Caianiello» (Cnr-Isasi) - con il Dipartimento di ingegneria dell’Università degli studi del Sannio e il Dipartimento di medicina clinica e chirurgia dell’Università di Napoli Federico II.
Se i risultati saranno validati in studi preclinici e clinici, il biosensore potrebbe essere utilizzato per lo screening, la diagnosi, la selezione della terapia e il monitoraggio della progressione del cancro della tiroide e delle eventuali recidive.