Caserta: l'addio a Carminiello, il maestro della pizza con il cuore rossoblù

Uno dei decani dei pizzaioli casertani morto a 91 anni

Carminiello, antico maestro pizzaiolo
Carminiello, antico maestro pizzaiolo
di Franco Tontoli
Domenica 16 Luglio 2023, 09:46
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Carmine Carrieri, cioè Carminiello, componente la sparuta pattuglia dei pizzaioli della Caserta fine anni Quaranta a seguire, se n'è andato serenamente all'età di 91 anni. Ieri è stato salutato nel Santuario di Sant'Anna, da Giuseppina, la moglie, dai figli Anna e Carlo, dal fratello Raffaele, da amici della vecchia guardia, del vicino vicolo Della Ratta e di via Verdi, gli affetti più cari, quindi, i luoghi dell'abitazione e del lavoro, tutto in un fazzoletto grande però come una grande mappa di vita. Una figura rappresentativa di una Caserta che non c'è più, l'anagrafe corre per tutti e lascia inevitabile scia di ricordi e quello di Carminiello ha occupato generazioni di casertani, appena adolescente a infornare pizze a Napoli, la scuola di formazione, attizzare il fuoco, smuovere le pampuglie, infornare le pizze sotto l'occhio vigile del "masto", rigirarle a seconda di come il cornicione esigeva mentre si "arruscava" e poi "via al tavolo cinque". Tornò a Caserta con l'arte nelle mani e nell'apparato cardiaco perché Carminiello le pizze la faceva con il cuore, anche dopo aver schiaffeggiato la palla di pasta perché la Casertana aveva perso. La famiglia, il lavoro, Sant'Anna, la Casertana: a spremerlo Carminiello era il concentrato di tutto questo.

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Fine anni Quaranta, quindi, il censimento delle pizzerie di allora: Adamo in via Mazzini, Cira in via Alois, "Pesce d'oro" in piazza Correra e Carminiello che aveva il forno in via Verdi quasi sotto il cavalcavia, locale interrato, tre gradini sui quali spesso si consumava con i tre tavoli già occupati, la pizza piegata "a libretto", tutto questo fino al 1999 quando dopo oltre mezzo secolo spense il fuoco.

Carminiello valutava la clientela, agli studenti con pochi spiccioli, a qualcuno col fagotto in arrivo dalla vicina stazione, aspetto non certo da turista, la pizza la faceva rinforzata, allo stesso poco prezzo di quei tempi in cui la tipologia comprendeva la napoletana, la marinara, la margherita e il calzone che era un "filoscio" imbottito che faceva da pranzo e cena.

La pizza di Carminuccio che pareva sorridesse quando la Casertana vinceva, dai tempi dei rossoblù anni 50 con Michele Savastano, Ninuccio Gravina, Giovannino Bagni casertani anche all'anagrafe, poi fino ai Cominato e Marco Fazzi. I tempi delle partite alle 14.30, se casalinghe Carminiello raggiungeva il forno dallo stadio, se in trasferta sosta obbligata sotto la redazione de Il Mattino dove Nando De Maria, dopo aver telefonato in ogni dove riusciva ad avere i risultati e li esponeva in un tabellone, questa la "rete informatica" dei tempi. Tempi ruspanti e anche sereni, come il carattere di Carminiello.
 

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