Tanta gente, pochi acquisti. Si potrebbe sintetizzare così la giornata di sole che ieri, con le celebrazioni e il grande ponte dell'Immacolata, ha inaugurato il mese di feste natalizie che fino al 6 gennaio dovrebbero far battere cassa ad ogni comparto del commercio. Eppure, stando alla percentuale di shopper viste in giro, si direbbe che per il momento si preferisce guardare, rimandando gli acquisti ad altra data o forse luogo. «La verità è che da dopo il Covid siamo in caduta libera, prigionieri di Ztl e parcheggi troppo cari - sostiene Paolo Albero dell'omonimo negozio di abbigliamento di via Mazzini - in una città priva di attrattive e di appeal». E rincarano la dose delle accuse i commercianti di via San Giovanni: «Una strada pericolosa da percorrere a piedi e dove da più di un anno ho ufficialmente segnalato la presenza di basolati divelti ma senza sortire effetti» - commenta Vincenzo Tortora, titolare del negozio di abbigliamento e accessori "Fancy lab", al quale fanno eco Vincenzo La Camera del negozio di abbigliamento Pigalle e Gerardo Prodromo dell'omonimo negozio di abbigliamento per uomo e presidente di Federmoda Caserta.
«E meno male che adesso ci sono le tredicesime da spendere e, con l'arrivo del freddo, si inizia a vendere il campionario invernale rimasto sugli scaffali fino alla scorsa settimana. Ma tra black friday e saldi di inizio gennaio, la forbice di incassi a prezzi pieni è veramente esigua rispetto alle necessità di un comparto allo stremo.
Poco più in là, nelle stanze del Circolo Nazionale, cinque amiche hobbiste propongono creazioni artistiche e oggetti vintage inglesi a chiunque voglia dedicarsi un pensiero: «Dedicare un pensiero piccolo ma unico è il gesto più bello. E le nostre creazioni sono proprio questo, amore da donare», spiegano Olivia Sodano, Danila Gavioli e Maria Daria Graziano che fino a domani, offrono alle signore del centro città un luogo in cui stare insieme, farsi compagnia e raccontarsi. Fuori, tra le strade e i vicoli del centro città, pochi i turisti a spasso tranne che ad affollare snack bar e ristoranti all'ora di pranzo. «Ma perché a Caserta i negozi non fanno orario continuato? - chiedono Rosa Lemura e Vera Grasso, turiste catanesi in visita alla Reggia e con pernottamento a Castellammare di Stabia - Da noi è questa la regola, da tempo, tutta la settimana e non solo nei periodi di festa. Un peccato perché la visita alla Reggia lascia il tempo di mangiare e fare un po' di shopping, magari per compare un ricordino originale». Un nervo scoperto per la città che, nonostante la presenza del monumento tra i più visitati d'Italia, stenta a connotarsi come turistica.
Eppure i segnali di ripresa ci sono tutti, in termini di presenze in città e di preferenze negli acquisti che premiano gli articoli artigianali rispetto alle offerte dei franchising. «Ci prenotano articoli personalizzati già da ottobre - spiega Pietro Tedeschi del negozio di oggettistica "I colori di Vietri" di via Pollio - e le vendite non conoscono momenti di stallo. Dalle bomboniere agli addobbi di Natale, dai regali ai suppellettili per la casa, da noi si può spendere quanto si vuole. E tra i nostri clienti tanti sono turisti». Prezzi e target diversi ma stessa considerazione per Marisa Angelucci, titolare del negozio di gioielli e creazioni esclusive "Amlè" di via Mazzini. Qui spesso i clienti, italiani e stranieri, ci vanno apposta: «Perché preziosi sono sì i materiali usati, le lavorazioni a mano, l'idea creativa espressa e infinita; ma ciò che è prezioso sopra ogni cosa è l'unicità di ogni singolo oggetto, che diventa racconto di una cultura, di una storia antica, di una terra irripetibile».