Mazzette nelle uova di Pasqua per gli appalti, al via il quarto processo per lo scandalo Asl Caserta

Il processo si terrà al tribunale di Santa Maria Capua Vetere
Il processo si terrà al tribunale di Santa Maria Capua Vetere
di Mary Liguori
Sabato 16 Aprile 2016, 12:05
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Appalti truccati all’Asl, inizierà il prossimo 26 maggio il quarto processo a carico di politici e manager della sanità casertana accusati di avere intascato tangenti per favorire le ditte di Angelo Grillo.
Lo ha deciso ieri il gup Laura De Stefano che, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio dei sostituti procuratori Antimafia Luigi Landolfi e Annamaria Lucchetta ha disposto il processo per Raffaele Crisci che, al momento del blitz, scattato il 10 giugno scorso, era dirigente del settore economia, finanza e personale dell’Asl Caserta 1. Vanno alla sbarra, oltre all’imprenditore Angelo Grillo, già detenuto al carcere duro, Assunta Mincione, ex collaboratrice di Grillo, Giuseppe Gasparin, ex sindaco ed ex responsabile del servizio provveditorato dell’Asl di Caserta, e coloro che facevano parte dell’entourage dell’imprenditore: l’autista, Pasquale Valente, e il suo ex dipendente Giovanni Cavallero. 
Gli ex manager dell’Asl Caserta 1 sono finiti al centro dell’inchiesta per la storia delle mazzette consegnate dentro le uova di Pasqua e i viaggi a Sharm el Sheik con i quali l’ex Paperone di Marcianise, Angelo Grillo, si sarebbe assicurato l’egemonia negli appalti all’Asl. 
Quello che inizierà a fine mese presso il palazzo di giustizia di Santa Maria Capua Vetere, come detto, è il quarto processo istruito sugli appalti pilotati a favore di aziende ritenute in odore di camorra. Ancora una volta, la gestione delle gare che la Dda ritiene sia stata «illecita» avrebbe favorito le aziende di Grillo, l’imprenditore di recente condannato all’ergastolo per l’omicidio di un estorsore, ritenuto contiguo al clan Belforte di Marcianise e alla sbarra, oltre che per altre vicende legate all’Asl e all’ospedale, anche con l’accusa di aver fatto ammazzare il titolare di un’azienda concorrente alle sue. 
La vicenda per la quale il gup ha disposto il giudizio portò alla luce la storia dei soldi nascosti nelle uova di Pasqua e la promessa di viaggi in località esotiche per ottenere gli appalti e sbloccare il pagamento delle fatture arretrate. Modalità non nuove per Grillo che, in un altro processo, è accusato di avere regalato una notte con una escort sudamericana ad un politico per ottenere che gli prorogasse il servizio ecologia nel comune in cui era amministratore. Secondo la ricostruzione della Dda di Napoli, (titolari dell’indagine, oltre a Landolfi, anche il sostituto procuratore Annamaria Lucchetta) Crisci incassava mazzette da 5mila euro al mese, o ogni bimestre, per garantire a Grillo il pagamento regolare delle fatture per i servizi che svolgeva con le sue ditte per conto dell’Asl. Anche a lui, a quanto pare, fu offerto un viaggio in Egitto, ma rifiutò. Non è stata quantificata, invece, la somma che Crisci avrebbe incassato per far ottenere a Grillo il pagamento di 850mila euro che l’Asl gli doveva versare.
Vicende dalle quali alcuni degli imputati hanno già preso le distanze nel corso dell’udienza preliminare e che ora saranno oggetto del dibattimento.  
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