Aversa, follia al pronto soccorso dell'ospedale Moscati: aggredito un vigilante

L'episodio che giunge a pochi giorni da un caso analogo avvenuto a Maddaloni

Aversa, follia al pronto soccorso dell'ospedale Moscati
Aversa, follia al pronto soccorso dell'ospedale Moscati
di Livia Fattore
Giovedì 7 Marzo 2024, 09:08 - Ultimo agg. 16:02
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Cinque minuti di ordinaria follia. Ancora un episodio di violenza all'interno del pronto soccorso dell'ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa. Un vigilante è stato raggiunto da un pugno sferrato dal familiare di un paziente del pronto soccorso, costretto a ricorrere alle cure dei sanitari che gli hanno applicato due punti di sutura al sopracciglio. Un carabiniere, nel presidio come paziente e intervenuto per riportare la calma, è stato anche lui oggetto di un'aggressione verbale da parte di un gruppo di donne armate di telefonini. Un episodio che giunge a pochi giorni da un caso analogo avvenuto a Maddaloni, dove vittima della violenza gratuita era stata un'operatrice sanitaria. Subito dopo il pugno sferrato alla malcapitata guardia giurata ne sarebbe nata una rissa che avrebbe coinvolto anche alcuni addetti al reparto del Moscati e il carabiniere. Quasi certamente, a far innervosire l'energumeno il presunto ritardo, con lunghi tempi di attesa, nel prestare le cure ad un paziente. Ad avere la peggio una guardia giurata che sarebbe stata aggredita dal familiare di un paziente che stava protestando in maniera vivace per i ritardi. Dalle parole, l'uomo è passato ai fatti. Per la cronaca, nella mattinata di ieri, non erano presenti i poliziotti del presidio istituto lo scorso mese.

«Piena solidarietà - dice il direttore sanitario del Moscati Stefania Fornasier - al vigilante e al carabiniere, ma anche a tutti gli operatori sanitari del pronto soccorso che lavorano in un territorio difficile.

Le forze dell'ordine fanno il possibile per garantire la sicurezza di tutti gli addetti».

«Questi episodi - ha detto Salvatore Stabile del sindacato Fials - sono legati all'ormai cronica carenza di personale. I tempi di attesa dell'utenza sono lunghissimi e le aggressioni sono ormai il pane quotidiano. La carenza di organico è ancora più evidente in rapporto al numero di utenti che si rivolgono al pronto soccorso per ricevere assistenza ed il numero di pazienti che sosta per giorni prima di ricevere un adeguato ricovero si ripercuote inevitabilmente sul personale. Una situazione che è diventata insostenibile. In tanti preferiscono, appena possono, scappare. Questo soprattutto per le continue aggressioni, per la poca considerazione da parte delle funzioni apicali del reparto e all'eccessiva pressione interna». 

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«Questa ennesima aggressione - ha detto Pietro Petrone della Uil Sanità di Caserta - non fa altro che confermare la drammatica situazione in cui opera il personale sanitario nei nostri ospedali e gli addetti alla vigilanza. È da tempo che come Uil abbiamo posto la questione a tutti i livelli. Medici e operatori sanitari sono ogni giorno alla mercé di persone che aggrediscono e usano violenza senza alcun rispetto. È il momento di dire basta. Bisogna istituire in ogni presidio il drappello fissi di polizia e garantire a tutti gli operatori la necessaria tranquillità per svolgere un lavoro delicato a tutela della salute dei cittadini. Il presidio Moscati è un ospedale con un accesso giornaliero di utenti tra i più alti della regione in quanto serve oltre la zona sud di Caserta e l'area Aversana tutto la parte nord della provincia di Napoli. È il momento di intervenire con immediatezza e fermezza a tutela dei nostri operatori».

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