Banche, Mattarella: «Episodi gravi, bisogna tutelare i risparmiatori»

Banche, Mattarella: «Episodi gravi, bisogna tutelare i risparmiatori»
di Paolo Cacace
Martedì 22 Dicembre 2015, 08:20 - Ultimo agg. 11:39
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ROMA - E' un bilancio di quasi un anno di settennato, ma anche e soprattutto un'analisi puntuale e ponderata della situazione del Paese con un messaggio fiducioso di fondo: «aver cura della Repubblica per costruire il futuro». Sergio Mattarella non tradisce le aspettative di sobrietà nel primo intervento, nel salone dei Corazzieri del Quirinale, davanti alle alte cariche istituzionali, per lo scambio degli auguri natalizi. Ad ascoltarlo tra i tanti i presidenti delle Camere, il governo al completo, assenti Berlusconi e i leghisti. Forti i richiami e le puntualizzazioni di Mattarella per evitare conflitti tra le istituzioni che generano sfiducia tra i cittadini.

IL MONITO
«Talvolta si registrano competizione, sovrapposizione di ruoli, se non addirittura conflitto», ammonisce Mattarella e soggiunge: «La dialettica proficua tra poteri si esprime in un confronto collaborativo. Gli ambiti di spettanza dei diversi poteri non sono fortilizi da contrapporre gli uni agli altri e di cui cercare di erodere i confini».
Insomma: sì alla leale collaborazione perché il rispetto delle competenze altrui costituisce la migliore garanzia per la tutela delle proprie attribuzioni. Concetto non nuovo, ma che oggi assume una particolare valenza. Beninteso, il capo dello Stato non fa nomi né cita episodi specifici. E' un monito «erga omnes» che riguarda tutte le istituzioni: dal governo al Parlamento, dalle magistrature (con alcune «sentenze creative») alle Authority. Dunque nessun riferimento al caso banche.

Tuttavia, Mattarella non si astiene dall'esprimere un giudizio articolato sui «gravi recenti episodi» che hanno colpito alcune banche locali suscitando «comprensibile preoccupazione». «Occorre un accertamento rigoroso e attento della responsabilità», spiega il capo dello Stato sottolineando come «si stiano approntando interventi di possibile sostegno, valutando caso per caso, al fine di tutelare quanti sono stati indotti ad assumere rischi di cui non erano consapevoli». Inoltre Mattarella ricorda l'importanza della «tutela» e della «valorizzazione del risparmio» sottolineando come siano necessari «la trasparenza, la correttezza e l'etica degli intermediari bancari e finanziari». Soggiunge: bisogna rafforzare cautele e regole. Ma c'è anche un plauso alle iniziative e ai progetti di Bankitalia. Né manca un appello - in appoggio al governo - per evitare che si costruisca un'Unione bancaria europea «lacunosa e vulnerabile».

L'AUSPICIO
Mattarella affronta che il capitolo delle riforme istituzionali. Osserva: «Mi auguro che questo processo giunga a compimento in questa legislatura perché il senso di imcompiutezza rischierebbe di produrre incertezze e conflitti oltre ad alimentare sfiducia». E alle forze politiche, sociali e isituzionali lancia un monito: «Abbiate sguardo lungo, non ristretto alle convenienze del giorno per giorno». Non solo bisogna completare le riforme, ma anche procedere rapidamente «ad un riordino e a un recupero di razionalità del processo legislativo». Mattarella avverte che serve «una svolta rispetto all'uso improprio di strumenti e procedure». Sotto accusa, ancora una volta, maxi-emendamenti e l'uso eccessivo della fiducia. Sono tutti tasselli di quella «cura» per la Repubblica che deve coinvolgere tutti gli attori e comprende diritti ma anche doveri: a cominciare dalla battaglia per «l'affermazione piena della legalità e contro la corruzione che va condotta senza esitazioni». «Possiamo vincere sulle mafie e le sconfiggeremo», assicura Mattarella che cita i successi delle forze dell'ordine e della magistratura. E soggiunge: «Gli anticorpi ci sono, funzionano e su di essi possiamo contare».Né manca un elogio ai tanti dipendenti pubblici «che hanno servito e servono con disciplina e onore il nostro Paese» malgrado le carenze strutturali. Naturalmente la prospettiva del discorso di Mattarella è tutta puntata sull'Europa anche non dimentica «la violenza terroristica« da sconfiggere «con le armi della civiltà». «Un'Italia più forte rafforza l'Unione europea», spiega il capo dello Stato che ricorda l'inversione di tendenza registrata nell'occupazione e nel Pil alla fine del 2015. «La ripresa c'è ma non basta». Lo sguardo si proietta anche sul dramma dei migranti da cui è illusorio proteggersi «con muri e fili spinati». Quindi Mattarella denuncia con aspre parole il caso «dal sapore crudelmente beffardo» della Danimarca che vorrebbe confiscare i beni di coloro che sono riusciti a fuggire.

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