Pensioni, Padoan: ci sono margini per ragionare sul tema

Pensioni, Padoan: ci sono margini per ragionare sul tema
Martedì 19 Aprile 2016, 08:59 - Ultimo agg. 13:25
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«Ci sono margini per ragionare sugli strumenti e sugli incentivi, e sui legami tra sistema pensionistico e mercato del lavoro per migliorare le possibilità» sia di chi deve entrare sia di chi deve uscire. Lo ha detto il ministro del Tesoro Padoan in audizione sul Def. Padoan si è detto «sicuramente favorevole a un ragionamento complesso» sul tema delle pensioni e «aperto a fonti di finanziamento complementare» per eventuali misure, come quello, suggerito nelle domande dei parlamentari, di un ruolo del sistema creditizio. Il sistema è «è uno dei pilastri della sostenibilità» ma «ci sono margini».

«Nel 2015 dopo 3 anni consecutivi di contrazione» l'economia italiana «è tornata a crescere e nel 2016 la crescita continuerà e si consoliderà», ha spiegato il ministro dell'Economia, sottolineando che «l'occupazione migliora, i conti pubblici migliorano, la pressione fiscale scende» grazie a «una politica fiscale rigorosa e misure espansive e riforme strutturali» che continuano nonostante il peggioramento del quadro internazionale.

«La riduzione dello stock di debito delle amministrazioni pubbliche resta obiettivo prioritario del governo e fondamentale per la fiducia dei mercati», ha proseguito Padoan sottolineando che per la prima volta nel 2016 il debito calerà e che «il processo di riduzione del rapporto rispetto al Pil si accentuerà prossimi anni». Padoan ha confermato anche l'intenzione del governo di «sterilizzare» per intero le clausole di salvaguardia per il 2017 per 0,9 punti di Pil. «L'intonazione della politica di bilancio nell'area euro appare restrittiva e sono altresì insoddisfacenti i progressi di molti Paesi nelle riforme strutturali» dove l'Italia sta invece facendo grandi sforzi.

Lo scenario macroeconomico delineato dal governo nel Def «tiene conto del peggioramento del quadro economico internazionale». Il rallentamento dell'economia mondiale è stato indicato da osservatori, analisti e istituzioni come uno dei rischi che gravano sulle prospettive della crescita italiana nel 2016.

La digital tax «è nell'interesse del governo», ha poi detto il ministro dell'Economia, rispondendo alle domande dei parlamentari in audizione sul Def.
Il governo, ha affermato, sta considerando i risultati delle analisi internazionali, a partire da quella dell'Ocse. «È una tassa complicata - ha spiegato - ma sicuramente stiamo considerando questo aspetto».


Quanto alle banche Padoan ha ricordato che sul tavolo dell'Ecofin informale di venerdì e sabato ad Amsterdam c'è «in particolare un tema che preoccupa molto, i vincoli all'esposizione ai debiti sovrani delle banche», sui quali «il governo è fortemente contrario». Se fossero posti si tratterebbe «di un vincolo molto forte». In più si tratta «di un problema globale» quindi «è sbagliato affrontarlo a livello Ue. Va affrontato dal comitato di Basilea, non dall'Ecofin».​
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