Fisco, verso l'addio al "tax day":
19 milioni senza la Tasi sulla casa

Fisco, verso l'addio al "tax day": 19 milioni senza la Tasi sulla casa
Giovedì 16 Giugno 2016, 19:28 - Ultimo agg. 20:52
2 Minuti di Lettura
Meno tasse, ma anche meno scadenze fiscali. Nel giorno in cui il Pd celebra l'addio alla Tasi sulla prima casa (non di lusso) e in cui il governo rivendica il calo della pressione fiscale su famiglie e imprese, al ministero dell'Economia si comincia a pensare anche ad una riorganizzazione delle date per i pagamenti.

Per ora, calcola il ministero dell'Economia, l'appuntamento con la Tasi non vale per i 19,5 milioni di proprietari della casa in cui vivono e, contando anche lo sgravio Irap e l'Imu sui terreni agricoli, il «sollievo fiscale» vale più di 10 miliardi. Considerando anche gli 80 euro si arriva invece ad un alleggerimento tributario di 20 miliardi.

Il ministero guidato da Pier Carlo Padoan rivendica così le riduzioni realizzate e promette che su questo fronte si è ancora al lavoro. «Il governo è impegnato a proseguire lungo questo percorso e con la prossima legge di stabilità utilizzerà tutti gli spazi di bilancio disponibili». Ma il cantiere della sburocratizzazione fiscale è aperto anche sul fronte delle «scadenze».

L'obiettivo è quello di evitare l'anno prossimo il fatidico 'tax day' e di diluire i versamenti, anche per non essere costretti, come ormai consuetudine, a concedere inevitabili e richiestissime proroghe in corso d'opera. Gli ultimi casi sono quelli di Unico 2016 per gli studi di settore e del 730 precompilato, a cui sono state concesse rispettivamente tre e due settimane in più.

«Entro fine giugno, forse già la prossima settimana - ha annunciato il viceministro dell'Economia, Luigi Casero - faremo partire un tavolo per definire le scadenze fiscali del prossimo anno. Stabiliremo le scadenze sei mesi prima per vedere se c'è una compatibilità tra le esigenze di finanza pubblica, la salvaguardia del gettito e le necessità delle categorie, dei professionisti, dei tecnici e dei contribuenti».

Al tavolo parteciperanno quindi il Mef, l'Agenzia delle Entrate, Confindustria, Rete Imprese Italia e professionisti.
Gli attori del settore presenteranno le loro richieste e il governo tirerà poi le somme, definendo il calendario delle scadenze, questa volta concordate, presumibilmente entro ottobre e fissandole poi in un apposito Dpcm entro fine anno. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA